La musica di Hitler a Trieste: in una cantina spuntano le immagini del concerto alla Fenice del 1940

Da una cantina spunta una serie di fotografie scattate il 13 ottobre 1940. I musicisti del Reichsmusikzug erano diretti da Herms Niel la bacchetta preferita del Führer

Claudio Ernè

TRIESTE Decine di bandiere naziste con la svastica nel mezzo occupano ogni spazio disponibile all’interno del Teatro Fenice, il più capiente della città.

È il 13 ottobre 1940, l’Italia fascista è entrata in guerra da quattro mesi al fianco della Germania di Hitler, la Francia è in ginocchio e un fotografo scatta nella grande sala alcune immagini di una manifestazione di propaganda, dove il pubblico triestino è accorso numeroso per ascoltare gli inni guerreschi, le marce militari e le canzoni tradizionali proposte dai cinquanta musicisti del Reichsmusikzug, il complesso musicale del Servizio del lavoro germanico.

Le bandiere con la svastica occupano la parte esterna delle gallerie assiepate di pubblico; sovrastano la vasta platea dove sono tremila spettatori attendono l’inizio del concerto; l’obiettivo del fotografo, un dilettante senza nome, coglie fra i tanti la presenza di un ragazzo che indossa la divisa della Hitlerjugend, l’organizzazione nazionalsocialista che accoglie i giovani a partire dai dieci anni di età per prepararli a servire nelle Forze armate e a divenire “buoni cittadini e buoni soldati”. Le fotografie fortunosamente recuperate nella cantina di un rivenditore di oggetti usati, “raccontano” in cinque “scatti” altri dettagli di quell’inquietante esibizione musicale-politica di cui fino a oggi non si conoscevano immagini. Se qualche fotografia di analoghe manifestazioni era conservata in qualche cassetto dopo la fine della guerra è stata nascosta o distrutta perché costituiva una prova tangibile che i rapporti tra nazismo e fascismo a Trieste erano stati particolarmente intensi, tanto sfociare, dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, in una silente acquiescenza di gran parte delle classi egemoni triestine all’inclusione della città nel Terzo Reich. Adriatisches Kustenland, non più Italia, ma terra di conquista.

Ma torniamo al concerto. Nelle fotografie scattate nella penombra del Teatro Fenice si notano gli stivaloni e la divisa del direttore del complesso musicale. Si vedono nella penombra anche le enormi croci di ferro che in due conflitti mondiali hanno terrorizzato l’Europa e che nella sala triestina vengono esibiti come “marchi” di qualità e amicizia. Il fotografo ha annotato a matita sul cartoncino delle poche stampe ricavate dai suoi negativi oltre alla data esatta in cui è stata realizzata l’immagine - il 13 ottobre 1940 – anche il nome del direttore del complesso musicale. Si chiamava Herms Niel e all’epoca – come si legge nell’edizione de “Il Piccolo” di sabato 12 ottobre 1940 – “era considerato in Germania, con ragione, l’autentico interprete dell’anima del soldato di Hitler, colui che ha saputo con la sua alta sensibilità esprimere quest’anima della Germania guerriera nei canti e nelle marce militari. Egli è l’autore del popolare canto di guerra: “Salpiamo contro l’Inghilterra”. Infatti solo dopo l’avvento del Nazionalsocialismo lo spirito di Herms Niel potè spiegarsi in pieno. E in breve il suo nome divenne caro a tutti i combattenti”. Lo stesso quotidiano in un altro articolo dedicato alla stessa manifestazione ricorda come fossero presenti nella sala “ai posti d’onore” tutte le autorità cittadine: il segretario federale Emilio Grazioli, il prefetto Dino Borri e il podestà Luigi Ruzzier, nonché il console generale di Germania Ernst von Druffel, accompagnato da alcuni dirigenti del Servizio del lavoro. “Tutti i brani – scrive il cronista che si firma g.z.- sono sottolineati da battimani scroscianti. Accoglienze particolarmente calorose e vibranti sono riservate ai brani in cui gli strumentisti trasformatisi in cantori intonano i canti celebri di questa nostra santa guerra: la marcia contro la Francia e quella contro l’Inghilterra”.

In precedenza il fotografo aveva puntato l’obiettivo della sua fotocamera su piazza dell’Unità, dove i musicisti germanici erano attesi dopo il loro arrivo in treno a Trieste. Alla Stazione Centrale erano stati accolti, tra gli altri, dal “capo del Gruppo nazionalsocialista della Venezia Giulia, Walter Strasse”. Sotto la pensilina erano schierate le rappresentanze maschili e femminili della gioventù hitleriana, la banda cittadina “Giuseppe Verdi” e i gruppi corali dell’Acegat, dei Crda - Cantieri riuniti dell’Adriatico, nonché della Gaslini, della Modiano e del Dimm - Dopolavoro interaziendale Marina Mercantile. In piazza dell’Unità due sole immagini realizzate nello stesso rullino, mostrano il palazzo della Prefettura circondato dalla folla radunatasi per ascoltare i musicisti in divisa: alcuni giovani sono arrampicati sulle finestre del pianterreno protette da robuste inferriate mentre le “autorità” hanno scelto un punto di ascolto privilegiato, la loggia posta sulla facciata dell’edificio. “Durante una pausa del breve concerto in piazza - si legge sul Piccolo - il Federale ha lanciato un “eja” in onore del Führer e della Germania nazionalsocialista cui ha fatto eco l’altissimo “alalà” della folla. Finito il concerto, i 50 musicisti si sono incolonnati e sono sfilati tra gli applausi e le acclamazioni della cittadinanza”. Il giorno successo, il 14 ottobre - archiviate le esibizioni in piazza dell’Unità e lo spettacolo al Teatro Fenice - il complesso musicale si sarebbe presentato ai Cantieri di Monfalcone e avrebbe suonato tra le 12.20 e le 12.50 marce e canzoni guerresche all’interno della mensa operai.

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