Trieste, palazzi a noleggio per film e feste

TRIESTE Volete una festa indimenticabile? Un matrimonio che finirà nelle cronache rosa? Una semplice iniziativa pubblica che goda di una cornice acconcia? Basta pagare e ogni sogno può diventare realtà.
Perché alla fine il Comune ha realizzato che una parte del suo straordinario patrimonio architettonico può anche fornire introiti interessanti.
La possibilità, nei fatti, esiste da tempo, ma la giunta ha voluto rinfrescarla in una recente riunione, confermando il tariffario e, diciamo così, la filosofia che lo uniforma. «In effetti - conferma l’assessore alla Cultura Tassinari - in una delle ultime riunioni giuntali abbiamo operato una verifica sull’utilizzabilità degli spazi in gestione al mio assessorato per eventi privati o professionali, e in quest’ultimo caso mi riferisco prevalentemente ai set cinematografici».

Un dato e una scelta interessanti ma , in realtà, non recentissimi. «Il relativo regolamento - spiega Tassinari - esiste già dal 2007 e riguarda, nello specifico, gli spazi interni di alcuni musei, il Salone degli incanti, ex Pescheria centrale, il castello di San Giusto e le serre di Villa Revoltella. Detto per inciso - conclude Tassinari - anche le tariffe sono rimaste quelle del 2007 anche se, ovviamente, ogni concessione fa storia a sé ed è oggetto di apposita valutazione comunale».
Per entrare nel dettaglio servono altre cifre, e qui è d’aiuto lo stesso sindaco, Roberto Cosolini. «Ci sono tre categorie distinte, tra serre cortili e giardini, generalmente affittati dalle produzioni cinematografiche. I saloni con interni non decorati viaggiano indicativamente sui 1315 euro al giorno, mentre quelli più pregiati costano 1973 euro al giorno, cifra peraltro divisa in base alle ore effettivamente usate. Per capirsi, se lavori 12 ore paghi la metà».
Altro discorso, più impegnativo economicamente, per quanto riguarda gli interni delle dimore cosiddette storiche. «In questo caso - spiega Cosolini - la cifra sale a 2628 euro» e bisogna dire che si resta sempre nell’ambito dell’abbordabile.

Ma il posto più ambito, quasi inutile dirlo, è l’ex Pescheria centrale, ora abbinata al nome impegnativo di Salone degli incanti. Probabilmente un sogno per molti triestini. Non impossibile ma neanche a buon mercato. «In questo caso - annota ancora il sindaco - la struttura viene richiesta fondamentalmente per pranzi o cene particolari.
Per le cerimonie nuziali invece resiste la sala comunale, assieme al Museo Sartorio e alla residenza del sindaco in Villa Revoltella. Il prezzo del Salone, ovviamente, varia in base alle presenze, che possono oscillare dalle 250 alle 500 persone della supercapienza.
«In questo caso - aggiunge infine Cosolini - si parte dai 6985 euro e si va a crescere, vista l’ampiezza della struttura e il suo indubbio prestigio». Sull’apparente novità del “tariffario” il sindaco ha ancora una cosa da aggiungere. «Guardate che non è assolutamente una cosa inedita. La relativa delibera era stata votata dal consiglio, solo che si è aspettato il momento giusto per applicarla al meglio».
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