Nicole Primozic, la goriziana di Haiti che ha vinto la battaglia contro il tumore

Le vicissitudini della donna che, dopo aver perso i genitori a 6 anni, ha dovuto dare l’addio anche alla madre adottiva 

GORIZIA Una donna solare, ottimista, piena di energia, alle prese con mille iniziative, il più delle volte benefiche. Questa è Nicole Primozic. Anche il suo libro “Vivi! Ogni istante” è un inno a vivere ogni attimo dell’esistenza. Senza esitazione, cogliendo l’attimo e l’essenza delle cose. Eppure, la sua è una pubblicazione che nasce dal dolore, dalla paura, dall’ansia che hanno accompagnato la scoperta improvvisa, sul seno, di quelle due protuberanze «simili a degli acini di uva fragola». Uno scompare dopo un po’, ma l’altro si rivela un tumore maligno. E la storia «di questa presenza aliena», viene ripercorsa nel suo libro presentato in Municipio, alla presenza dell’assessore al Welfare Silvana Romano e del dottor Giuseppe Stacul chirurgo-senologo dell’Azienda sanitaria universitaria giuliano isontina.

La vita non ha fatto sconti a Nicole. Nata ad Haiti 38 anni fa, nei suoi primi anni «ha visto e vissuto situazioni d’inferno». Ottava di nove figli «di cui siamo rimasti solo in due perché gli altri sono morti di fame o di malattie debellate in tutti i Paesi civili», ha affrontato la perdita dei suoi genitori. Aveva 6 anni. Finalmente, a 8 anni, un raggio di luce. Dopo aver combattuto anche contro la tubercolosi infantile e i parassiti, le chiedono se le piacerebbe essere adottata. Inizialmente dice “no”, ma una suora la convince, dicendole che in Italia, dove dovrebbe andare, non patirà più la fame e vivrà in una casa di mattoni e non di lamiere. Arriva il suo “sì”.

Entra in una famiglia dove, finalmente, trova serenità, amore, stabilità. Pare che il peggio sia passato e, pure, il destino avverso. Non è così. Otto anni dopo l’arrivo in Italia, l’adorata e forte madre adottiva scopre di avere un tumore al seno. Combatte con tutte le sue forze e sembra sconfiggere il male che, invece, si ripresenta dopo qualche anno. E, questa volta, è lui a vincere. Nicole perde il suo più grande punto di riferimento. Ma si fa forza, le rimane il padre e, poi, il marito. Più avanti due splendidi figli. Pensa di non avere più debiti con la vita. Non è finita. Nel 2017 ecco che si presentano i due noduli ed è un film già visto. Solo che, questa volta, è lei ad essere protagonista. Gli esami, l’attesa, il responso. L’intervento, la biopsia e la scoperta che c’è una proteina uguale a quella che aveva la madre adottiva. Anche senza legame di sangue. Incredibile. Ma, forse, no.

Chemioterapia, perdita dei capelli, i tanti piccoli/grandi malesseri «ma, per fortuna, operazione e terapie si possono eseguire completamente a Gorizia dove ho trovato personale eccellente, di grande umanità. Fondamentale per evitare di perdere fiducia», dice. Nicole cita il dottor Stacul che, si scopre, è stato allievo del professor Veronesi. «Era di un’umanità straordinaria e, senza accorgermi, studiavo e facevo tesoro dei suoi piccoli ma grandi gesti nei confronti dei pazienti che, per lui, venivano sempre prima di tutto». Stacul, durante la presentazione del libro di Nicole, conferma che l’Isontino è nella parte alta della classifica, in Fvg, per quanto riguarda i tumori al seno. «Ci sono circa 1.450 nuovi casi, ogni anno, in regione e, solo all’ospedale di Gorizia, effettuiamo circa 150 interventi». Però, rispetto al passato «il numero delle guarigioni è altissimo. Le terapie e l’assistenza, anche psicologica sono all’avanguardia e c’è una rete di medici di altissima professionalità: dal radiologo al patologo, dall’oncologo al fisiatra che affiancano, ovviamente, la figura del chirurgo. E non dimentichiamoci dello psicologo. Quindi, le donne devono affidarsi senza paura al sistema sanitario goriziano il cui livello è di assoluta eccellenza. Stacul ha anche smentito che con l’emergenza Covid si sia ridotta l’attenzione nei confronti dei pazienti affetti da tumore. «Per quanto ci riguarda – ribadisce orgoglioso - non abbiamo avuto problemi».

Nicole vuole esprimere una grazie anche alla fisiatra Marzia Maurensig che si occupa del trattamento del linfedema. Alla presentazione del libro si è parlato anche dei familiari delle persone malate di tumore che, spesso, fanno fatica a focalizzare come devono comportarsi. «Su questo fronte dobbiamo ringraziare molto le associazioni di volontariato - evidenzia l’assessore al Welfare, Silvana Romano - perché rappresentano un supporto fondamentale per i parenti e per gli stessi pazienti e le istituzioni devono appoggiare queste associazioni in ogni modo».

Ma torniamo alla storia di Nicole che, ovviamente, con la sua straordinaria energia, sta superando alla grande le tappe verso la guarigione completa. «Con questo libro, i cui proventi andranno all’ospedale di Gorizia, voglio dire alle donne che devono lottare per vivere ogni istante della vita come fosse il più bello – questo il suo messaggio - perché si può affrontare il tumore al seno senza paura, senza rinunciare alla vita, anzi imparando a goderne ogni istante». —

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