Nei musei debuttano abbonamenti annuali e la card “sostenitori”
Non si chiude, non si spegne. Anche anche se la compulsazione dei bilanci comunali è stata disperante. I musei di Trieste si rilanciano con nuove iniziative di offerta-promozione e di allestimento delle collezioni, con nuovi “focus” che risveglino l’attenzione non solo su quello che c’è, ma anche e soprattutto sui grandi patrimoni conservati, che nessuno finora ha mai visto.
Domani la Giunta comunale approva una delibera con un taglio davvero inedito per la città: ogni seconda domenica del mese musei comunali a ingresso gratuito per tutti i residenti, ma anche per studenti e ricercatori che abitano a Trieste, incoraggiando anche i più giovani, quelli per definizione con meno soldi in tasca, a entrare nei tanti musei della città. I principali, nelle 11 domeniche dell’anno a partire da febbraio, saranno sempre aperti. Quelli più piccoli (per i quali è allo studio una nuova strategia che accenda e punti i riflettori) forse a turnazione.
Se i prezzi del biglietto verranno mantenuti quasi identici (con minime variazioni da 3,5 a 4 euro) cambia invece la lista delle agevolazioni. Ingresso ridotto non più solo per over-65 e studenti universitari fino ai 26 anni, ma anche per tutti i cittadini fino a quella età, così da non discriminare i giovani che lavorano. Ma la novità “più nuova” riguarda le card di abbonamento. Già ora esiste quella giornaliera individuale e quella per famiglie che consente l’ingresso a tutti i musei, ed è una formula generalmente accreditata che anche a Trieste per i turisti funziona molto bene. Con la decisione di domani nascono due ulteriori opportunità.
La prima è la card del weekend, da venerdì a domenica, sia individuale che familiare, esplicitamente invogliante per il turista che si ferma a Trieste nel fine settimana. La seconda è un abbonamento annuale, buono anche per i residenti, che con questo atto di costanza (più costoso, evidentemente) acquistano anche dei “benefit”, per esempio l’ingresso gratuito a eventi e mostre del Comune, anche in altre sedi non museali.
«Fra un mese però - annuncia il sindaco Cosolini che qui agisce ancora come assessore alla Cultura - con un’altra delibera introdurremo due “card” speciali. Una “per sostenitori”, e una per le imprese».
Non è ancora sicura la cifra dei “sostenitori” (fra 200 e 300 euro all’anno), formula che replica quella in vigore per le fondazioni, e specificamente qui per il Verdi. Il bilancio smagrito fa appello alla generosità dei cittadini, al finanziamento liberale, «ma vogliamo anche simbolicamente riprodurre una storia del mecenatismo verso la cultura - spiega Cosolini - che sta profondamente alla base di quasi tutte le strutture culturali di cui oggi la città gode. Abbiamo la speranza di costruire una platea di un centinaio di persone». Alle quali verrà garantito un più robusto allegato di “benefit”: far entrare gratis propri ospiti, con visita guidata apposita, e altri pacchetti di opportunità a titolo di compensazione.
E le imprese? Anche queste chiamate a sostenere i musei con una card dedicata, che potrebbe alimentare una seconda catena di “benefit”, perché l’azienda col prepagato speciale avrebbe ingresso libero ai musei per suoi manager, ospiti, visitatori, per il personale, e potrebbe organizzare conferenze ed eventi nelle sedi comunali (all’auditorium del Museo Revoltella o nella sua straordinaria terrazza, ma anche al castello di San Giusto).
«Sì - ammette Cosolini - facciamo di necessità virtù, ma sono tutte manovre che mirano a fidelizzare il pubblico, e questo ha sempre ricadute positive, a mostrare di più un patrimonio inestimabile, che perfino a Trieste non tutti conoscono, e infine a creare condizioni attrattive per il turismo».
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