Monfalcone, il grano per celiaci sbarca alla De Franceschi
MONFALCONE Anche il grano per celiaci tra i prodotti che il gruppo Casillo di Corato potrebbe stoccare ma soprattutto movimentare nel futuro “terminal logistico intermodale” che l’azienda pugliese vuole realizzare a Monfalcone dove ha rilevato l’impianto della De Franceschi di via dei Bagni.
Una struttura che il gruppo, tra i più importanti in Italia nel campo delle semole, grano, farine commestibili, prodotti da forno e numero uno in Europa per le commodities di grano duro (3 milioni di tonnellate annue), considera “strategica” perché in riva al mare e dove pensa di movimentare fino a 6mila carri ferroviari all’anno.
Casillo ha lanciato in questi giorni proprio all’Expo il grano per celiaci, frutto di un brevetto (che modifica il glutine) e che potrebbe accendere un business che solo in Europa conta almeno 5milioni di consumatori che hanno scoperto di soffrire l’intolleranza al glutine.
C’è una “condicio sine qua non” da parte della Casillo affinchè l’attività dello storico stabilimento possa ripartire prima possibile: la riapertura del raccordo ferroviario e il riaggancio alla stazione di Ronchi sud da parte di Rfi (le Ferrovie) che sta conducendo ormai da anni una politica di abbandono delle reti sia merci che passeggeri e creando ostacoli soprattutto alle imprese che si vedono chiusi i raccordi di fronte alle richieste “impossibili” delle stesse Ferrovie per mantenere vivi i binari.
Una lettera per chiedere il ripristino della funzionalità del raccordo ferroviario, è stata spedita recentemente dal Consorzio per lo sviluppo industriale di Monfalcone a Rfi e per conoscenza al vicepresidente della giunta Fvg e assessore regionale alle attività produttive, Sergio Bolzonello.
L’attività principale del sito De Franceschi prevede la “molitura” dei cereali e lo stoccaggio, Casillo ha già parlato di possibili ampliamenti (revamping con investimenti mirati), ma il vero obiettivo del gruppo non è solo quello del riavvio dell’impianto (proprio in questi giorni ha avviato anche le procedure di assunzione del personale) quanto creare nel sito di Monfalcone un vero e proprio “terminal logistico intermodale”.
Un sito chiave per il gruppo che intende fornire una gamma sempre più ampia di servizi per quanto riguarda la filiera logistico-produttiva. «In questa ottica - viene spiegato nel piano strategico - Casillo ritiene strategica la presenza sulla costa adriatica italiana e in particolare in Fvg». Non basta, i vertici dell’azienda vedono nel sito «un’opportunità eccezionale di sviluppo del proprio business perchè quelle zone sono un territorio logisticamente strategico per la crescita». Sono davvero pochissime le realtà industriali italiane di rilievo con l’accesso diretto al mare oltre ad essere attrezzate di un raccordo ferroviario: «È questo plus logistico il vero volando dello sviluppo per Casillo.
Per quanto riguarda il solo trasporto su rotaia la previsione di minima per le attività di import-export, quando sarà ripristinato l’accordo, è la movimentazione di almeno 2mila carri l’anno nel primo anno di attività per arrivare a regime alla quota 6mila carri all’anno. Questo traffico, abbinato al trasporto su gomma e alla logistica su nave si tradurrebbe in un quantitativo annuo movimentato vicino alle 500mila tonnellate di commodities.
La riattivazione del raccordo per Casillo riveste un’importanza fondamentale perchè garantirebbe all’azienda di potersi approvvigionare di materia prima dai Paesi vicino (Austria, Germania, Slovenia, Croazia, Ungheria) oltre che servire i propri clienti trasportando su rotaia i prodotti finiti.
«Il riaggancio permetterebbe di dare impulso all’attività di trading che si nintende portare nel sito - spiega la Casillo - in uno stabilimento che risulta posizionato strategicamente a Est e che costituisce la porta di ingresso per i mercati esteri. L’intera area portuale vedrebbe aumentare i traffici sia in ingresso che in uscita».
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