Miramare "pigliatutto", la nuova regia museale spiazza Caburlotto
TRIESTE «Sono spiazzato, stavamo facendo un grande lavoro, il nostro ufficio ha funzionato con passione e dedizione, grazie anche ai tanti colleghi e collaboratori. Era stato chiesto a me, nel 2015, di creare il Polo museale. C’è dispiacere, vediamo ora che succederà». Non c’è verso. Luca Caburlotto non riesce a terminare nemmeno questa volta il suo mandato da dirigente di ruolo in Friuli Venezia Giulia. Nel 2013 gli era stata rinnovata la posizione di soprintendente Fvg, ma due anni dopo aveva dovuto lanciarsi nella nuova avventura della direzione del Polo museale regionale. Lo scenario ora si ripete: dovrà interrompere a breve il suo attuale incarico. Per andare dove? Non si sa.
Così come non si conoscono con precisione i tempi. In teoria il “trasloco” dovrebbe scattare già il 22 agosto, data prevista per l’entrata in vigore della legge di riorganizzazione del ministero della Cultura, che porta la firma di Alberto Bonisoli e prevede appunto anche l’abolizione dei poli museali. Legge che, nel caso del Fvg, affida dunque a Miramare il compito di assumere la regia degli altri musei del territorio. «Avevamo in ballo progetti per 7 milioni di euro nei musei di Aquileia e Cividale – continua, quasi affranto, Caburlotto -, che sarebbero terminati nel 2021 con il mio mandato, mi sarebbe piaciuto portarli a termine. È un ente che ha senso di esistere. Il passaggio con Miramare, poi, sarà molto complicato, soprattutto dal punto di vista economico, bisognerà essere molto presenti sul territorio. Il personale che ha lavorato finora al mio fianco rimarrà invece allo stesso posto, ma cambierà solo direttore. La notizia l’ho ricevuta il 13 agosto, fino a quel momento si parlava solo di accorpamento dei poli del Fvg e Veneto. Vorrà dire che era ora di cambiare aria dopo 11 anni…». Insomma non ha preso benissimo la notizia lo storico dell’arte di origine padovana, che però assicura: «Non succederà nulla nell’immediato».
E la possibile “convivenza” con la neopromossa direttrice di Miramare che, appunto, già dal 22 agosto dovrebbe iniziare il nuovo incarico? «No, no – ripete il direttore del Polo, intenzionato a optare poi per l’Emilia Romagna -, il ministero deve appena pubblicare degli interpelli per assegnare le nuove destinazioni a me e agli altri dirigenti, rimanendo sempre nello stesso inquadramento di seconda fascia, che non saranno più a capo dei poli. Come accadde la scorsa volta, devono passare dei mesi». Nel frattempo «non ci sarà una co-direzione per chiarezza amministrativa e gestionale».
Tutti passaggi dei quali Andreina Contessa (con cui Caburlotto, si mormora, non abbia rapporti proprio idilliaci) non è ancora a conoscenza: «Nomine e tempistiche – afferma - ci verranno indicate dal ministero». Lei non sembra assolutamente spaventata dalla grande mole di lavoro che l’attende, anzi. «I musei autonomi funzionano molto bene. L’idea di porre, in una regione piccola, sotto Miramare, museo trainante, gli altri, con collezioni e patrimoni preziosi, penso sia positivo ai fini della promozione, ad esempio, ma anche per metterli in rete. Credo sarà un connubio vincente, spero. Io farò del mio meglio».
Polemica è invece Tiziana Gibelli, assessore regionale alla Cultura: «È la terza riforma in dieci anni sulle emanazioni periferiche: come fa a funzionare così una macchina organizzativa? Peraltro negli ultimi mesi abbiamo avuto diversi incontri con il ministro ma nessuno ci ha detto niente. Sarebbe stata cortesia chiederci un parere». Ma qual è la ragione di questa legge? «Le ragioni sono insondabili, però si tratta di un disegno accentratore, come già capitato in anni passati. Vedremo la prossima settimana che cosa fare. Intanto aspetterei a fasciarmi la testa: come può partire la riforma vista la situazione attuale del governo?».
Enrico Acanfora, segretario regionale generale della Confsalunsa, non ha dubbi: «È l’ennesimo schiaffo che subisce la nostra regione perché, politicamente, non conta nulla. Farò le mie rimostranze al ministero. Gestire da Miramare tutti i musei nazionali non è funzionale». —
Riproduzione riservata © Il Piccolo