Lloyd Triestino, mini-mostra provocatoria in Porto vecchio «Istituzioni contro il museo»
Una minimostra all’ex Centrale idrodinamica del Porto Vecchio altamente provocatoria denominata “Il Lloyd Triestino tra passato e futuro” che vuole inchiodare alle proprie responsabilità gli amministratori pubblici triestini. Per capire il violento “j’accuse” basta leggere quanto i promotori, il Comitato Lloyd 170, ha scritto sulla locandina: «Questa iniziativa nasce da un sentimento di gratitudine nei confronti del Lloyd Triestino che tanto ha dato alla città di Trieste e di riprovazione nei confronti delle irriconoscenti istituzioni triestine che, malgrado fossero state lungamente e ripetutamente invitate ad allestire un’articolata, completa e autofinanziata mostra riguardante la marineria triestina, hanno occultato tutti i beni storici e di archivio lasciandoli dormire inutilizzati». Quei beni sono per l’esattezza 6.195 pezzi e ieri Claudio Orelli ha provato a suddividerli per categorie: un paio di migliaia di libri, manifesti e registri; 1400 opere d’arte e in particolare quadri; 1100 fotografie datate tra il 1843 e il 1961; 850 manoscritti; 95 modellini di navi; 85 strumenti di bordo; 40 carte nautiche, e via dicendo. Oggi si trovano nei depositi del Museo del mare di Campo marzio. «Abbiamo realizzato una prima mostra nel 1986 e l’anno dopo l’abbiamo portata a Vienna - ha ricordato Gianni Usberghi - la terza mostra doveva essere permanente nel Palazzo della marineria (dove oggi ha sede Italia Marittima che del Lloyd ha preso l’eredità, ndr,). Nel frattempo Il Lloyd Triestino ha ceduto tutto il Fondo del valore stimato di un miliardo e 700milioni di lire a Finmare affinché lo girasse alla Regione Friuli Venezia Giulia alla quale è stato consegnato nel 2005-2006 con l’accordo che la mostra permanente sarebbe stata realizzata nell’ex stanzone del Commerciale al pianoterra del palazzo di piazza Unità venduto alla Regione stessa». Ma il Fondo Lloyd si inabissa finché l’8 ottobre 2012 la giunta comunale approva la delibera che ne perfeziona il passaggio a titolo gratuito al Comune. Il sindaco Cosolini parla di un progetto di ampliamento del Polo museale di Campo marzio dove ospitare anche l’Archivio del Lloyd accanto al Museo del mare e il direttore dei musei scientifici Nicola Bressi identifica nella Barcolana 2013 l’occasione per una prima esposizione parziale della collezione. Ma gli anni passano e le scadenze saltano. Ieri Giovanni Bertali si è spinto fino alle lacrime ricordando «l’amarezza e la riprovazione nei confronti di chi avrebbe il potere di rispondere a questa accorata richiesta.» E Antonella Caroli direttore dell’Istituto di cultura marittimo-portuale di Trieste ha sottolineato che «non è vero che i soldi non ci sono, serve solo la volontà politica di attingere ai fondi europei e poi per il Museo del Lloyd o della marineria potrebbe essere anche adattato il Magazzino 26 del Porto Vecchio».
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