La nuova direttrice Contessa: «Nel parco di Miramare ingresso a offerta libera»

Andreina Contessa, al suo esordio, boccia l’ipotesi del biglietto a pagamento «Mi richiamo al senso di responsabilità dei triestini. Chiederò il loro aiuto»
Foto BRUNI 06.03.17 Andreina Contessa, neo direttrice del Museo di Miramare
Foto BRUNI 06.03.17 Andreina Contessa, neo direttrice del Museo di Miramare

TRIESTE. Fosse per lei farebbe entrare sempre tutti gratis. In effetti ci sta pensando. «Il biglietto obbligatorio per i triestini? Anche no, piuttosto un’offerta libera, per chi vuole». Basterà per risollevare Miramare dall’inesorabile degrado in cui il parco è precipitato negli ultimi anni? Saranno sufficienti i fondi “normali”? Non lo sa ancora, Andreina Contessa, la nuova direttrice. Fresca di nomina ministeriale, ha trascorso qualche giorno a Trieste per farsi un’idea di ciò che l’attende quando prenderà servizio a luglio. Racconta di sé e dei progetti che ha in mente appoggiata a una staccionata che dà sul castello e il mare. Il vociare delle scolaresche accanto non la disturba. Non quanto quella mesta aiuola che ha davanti agli occhi. Comincerà da lì, da fiori e piante, il piano di rinascita che ha in serbo la Contessa di Miramare.

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Direttrice, che le pare? Le piace Miramare?

Bellissimo, stupendo, questo posto ha un potenziale enorme, si posso fare tante cose, ma ci sono anche problemi.

Iniziamo con le cose da fare.

Sono venuta qualche giorno a Trieste per un primo contatto con la città, le persone e il luogo. Per scrupolo mio, anche senza nomina ufficiale, che è arrivata proprio mentre ero qui. Quindi posso dire che sarò ufficialmente in servizio a partire da luglio. Questi per me sono stati giorni molto intensi: ho visto e imparato molte cose. Qui è tutto molto bello, è un insieme magico di castello, mare, natura e parco.

Il parco, appunto, fa parte dei problemi.

Castello, mare e parco vanno rilegati perché finora sono stati un po’ come due entità separate. Ma questo non si verificherà più perché, come noto, la figura del direttore deve adesso seguire le due realtà in modo unitario. È il mio compito. Il parco, poi, andrà gestito come un’entità storica e in quanto tale andrà curato.

I triestini ci tengono molto.

Lo so, infatti ho ricevuto tanti messaggi dei cittadini che mi parlano di Miramare come il loro luogo del cuore e dell’infanzia. Mi rendo conto che ci sono molte aspettative in proposito: io cercherò di fare del mio meglio per ridare vita al luogo e per ricucire le due entità, parco e castello.

 

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Quali problemi ha trovato?

C’è un chiaro problema di manutenzione del parco che è noto a tutti. Ma in questa settimana ho visitato anche le strutture sparse intorno che sono tutte disabitate e decadenti, credo che anche lì ci sia un potenziale: vanno restaurate. C’è lo spazio per reinventare il ruolo di alcune parti, tra cui la serra. È stata restaurata ma non c’è ancora un progetto su come utilizzarla.

Come comincerà?

Inizierò studiando a fondo la storia del parco e il tipo di piante, perché il luogo è nato anche con l’intento di sperimentare il connubio di specie che vengono da fuori. Ma vedremo che fare, io sono abituata prima a studiare e poi a prendere decisioni. Per ora ho solo individuato alcuni punti nei quali mi piacerebbe fare qualcosa: esposizioni, ridare vita alle serre...ma sono idee.

Quanto le pare trascurato il parco?

La risposta è evidente. Ci sono parti messe male, anche se sono stati fatti vari lavori che però non sono immediatamente visibili: se c’è un albero pericolante magari bisogna occuparsi prima di quello che dei fiori. Però vorrei che il posto diventasse bello, fiorente, perché ciò che si vede adesso non rende. Ci vorrà tempo.

Come pensa di finanziare questa rinascita? Si è parlato a lungo di far pagare ai triestini il biglietto d’ingresso al parco, che ne pensa?

Eh...un parco del genere ha costi di manutenzione altissimi e non dà alcun reddito perché è aperto al pubblico gratuitamente...d’altro canto capisco bene quanto questo luogo sia importante per i triestini che giustamente vorrebbero l’entrata libera. Non ho in mente ancora una decisione: spero che l’obbligo del biglietto sia proprio l’ultima ratio.

A sentirla non pare propensa a imporre il pagamento del biglietto.

Io provengo da un’esperienza straniera: in alcuni posti il mantenimento funziona con il senso di responsabilità delle persone. Cioè con un’offerta. Ecco, anche qui potrebbe andare bene un’offerta libera per chi vuole, a seconda delle possibilità personali. È un’idea fattibile, ma devo vedere come è possibile realizzare.

Percorribile?

Perché no? Io penso che i triestini siano persone responsabili: se ci tengono a qualcosa sono pronti a fare un piccolo investimento. Io credo che riuscirò a far risplendere il parco, ci riuscirò anche con l’aiuto dei triestini.

E il castello?

Il museo e il castello viaggiano da sé, i numeri sugli ingressi sono sempre ottimi. Certo, è possibile potenziarli con mostre, studi e concerti, per aprirli ancora di più alla città, tanto l’interno quanto l’esterno. E valorizzeremo maggiormente gli spazi delle Scuderie.

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