In stazione, al centro d'accoglienza, tra i boschi: il mini-doc con i migranti di Samuele, 15 anni

Samuele Borlandi, studente di prima superiore del corso audiovisivi al Nautico-Galvani, è il giovanissimo autore di questo emozionante viaggio ai margini della cronaca.
La realizzazione di questo mini-documentario è partita da un'idea della sua professoressa di italiano, la quale aveva proposto alla classe di fare dei video su alcuni temi di attualità. Samuele, classe 2002, non se l'è fatto ripetere due volte e ha scelto l'immigrazione, affrontando il tema con una sensibilità e un'abilità tecnica non comuni.
"Sono andato nel mese di dicembre 2016 alla stazione centrale dei treni di Trieste a filmare la vita precaria degli immigrati che vivono nel vicino Silos. Poi sono andato nel centro di accoglienza di Gorizia, dove ho incontrato altri migranti che ho potuto filmare mentre svolgono le loro abitudini quotidiane. Infine mi sono recato nei boschi vicino all'Isonzo dove ho trovato alcuni gruppi di migranti intenti a passare la loro giornata nei migliore dei modi pur vivendo una situazione difficile", ha commentato Samuele, omaggiando con il suo progetto video il Piccolo e tutti i suoi lettori.
"Questa esperienza mi ha dato la possibilità di apprendere quanto sia difficile vivere in questa situazione", ha aggiunto lo studente. "Emotivamente il momento che ricordo di più è stato il mio incontro nei boschi. I migranti con cui ho parlato si esprimevano in inglese di solito e la maggior parte veniva dal Pakistan".
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