Giù le serrande dei negozi Latterie Carsiche a Trieste

Chiusi i punti vendita di via Carducci e San Giacomo. Licenziate dodici persone. Stesso destino per il market di Monfalcone
Un furgone delle Latterie carische
Un furgone delle Latterie carische

TRIESTE Serrande ammainate nei negozi con il marchio Latterie Carsiche a Trieste e a Monfalcone. Dopo una lunga chiusura ufficialmente “per ferie”, al 10 settembre è scattato il licenziamento per i 12 dipendenti.

Per esattezza, si tratta di due esercizi nel capoluogo e uno nella città dei cantieri: a Trieste erano situati in zone di ampia visibilità, l’uno in via Carducci all’angolo con largo Santorio, l’altro in Campo San Giacomo dirimpetto alla chiesa parrocchiale. A loro volta le vetrine monfalconesi si affacciavano sull’altrettanto centrale via duca d’Aosta. In origine i negozi erano quattro, perchè ne era stato aperto uno anche a Grado, chiuso da tempo.

 

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Andrea Blau, responsabile di categoria per la Cisl, ha seguito la vertenza e ne ricostruisce i principali passaggi. «E’ bene chiarire che la vicenda dei punti-vendita, caratterizzati dal brand Latterie Carsiche, va distinta dall’attività produttiva collocata a Villesse - spiega il sindacalista cislino - : infatti la piccola catena di negozi era rimasta alla famiglia Pelloni, che l’aveva creata nel 1985».

«Poi nel 2010 i quattro punti-vendita erano stati inseriti nella Adriamare sas e la proprietà aveva tentato di rilanciarne l’attività affidandone la gestione a un’azienda friulana. L’esperimento non ha dato buoni risultati e, per far fronte alla complessa situazione debitoria, la proprietà ha cercato in un primo tempo di vendere gli asset, poi, in carenza di proposte, ne ha deciso la chiusura».

 

Le Latterie Carsiche diventano friulane

 

Sembrava esserci uno spiraglio positivo con la Conad - spiega ancora Blau - ma l’assenza di magazzino, al servizio delle strutture commerciali, ha frenato l’interesse del grande consorzio nazionale. Svanita la possibilità di una pronta alternativa occupazionale, adesso la principale preoccupazione del sindacato è recuperare il Tfr dei lavoratori licenziati, per i quali si attiva la cosiddetta Naspi, l’indennità di disoccupazione che durerà 24 mesi con una iniziale copertura del 75% lordo salariale, destinato però a decrescere al ritmo del 3% al mese. «In termini pratici - riprende Blau - un trattamento di 1200 euro finisce quasi dimezzato».

Differente, come da premessa, la situazione dello stabilimento produttivo Latterie Carsiche, operante a Villesse con il lavoro di una trentina di addetti rispetto ai 57 che un tempo vi erano impiegati. La fabbrica lattiero-casearia ha attraversato anni turbolenti: la famiglia Pelloni aveva ceduto l’attività alla cooperativa Minerva, poi si era acclarata la crisi aziendale gestita dal commissario giudiziale Nicola Cannone. Fino all’inizio del corrente anno, quando si è fatto avanti il gruppo Cepparo: 3,2 milioni per acquisire l’azienda. I sindacati seguono con attenzione la ripresa dell’attività, ci sono segnali positivi e c’è soprattutto la speranza del riassorbimento dei 27 oggi in cassa integrazione.

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