Il potere dello sport sul Carso è tinto rigorosamente di rosa

Marjanka Ban (Sk Devin) è l’ultima donna presidente di un club della minoranza
Milič (Jadran): «Ma per i maschi non è ancora normale vederci “comandare”...»
Marjanka Ban, neopresidente dello sci club Sk Devin
Marjanka Ban, neopresidente dello sci club Sk Devin

TRIESTE Potere sportivo alle donne. Almeno nel Carso triestino il trend è questo. Marinka, Ivana, Sonja, Erica, Jasna e ora anche Marjanka. Sono loro le rappresentanti del “pink power” dell’associazionismo della comunità slovena. L’ultima – in ordine cronologico – ad essere salita sul trono è Ban. Marjanka Ban. Specialista amministrativo-contabile per conto della Regione, classe 1973, residente a Opicina, ma originaria di Sistiana, Ban è stata eletta presidente dello sci club Sk Devin. «Da piccola avevo preso parte a qualche corso, ma mi sono seriamente riavvicinata al Devin una decina di anni fa grazie a mio figlio Natan. I primi anni li ho vissuti da socia, poi sono entrata nel direttivo come tesoriera. Non avrei mai pensato di diventarne la presidente è una bella responsabilità», racconta Marjanka. A caldeggiare la sua elezione è stato il presidente uscente, Dario Stolfa, che per 20 anni di fila ha regnato su un club che dal 1974 ad oggi aveva avuto solo guide maschili: «Dario ha insistito affinché fosse una donna a prendere in mano le redini del club. E mi ha chiesto più volte di sostituirlo. E quindi eccomi qui, per cercare di dare il meglio verso il nostro territorio e la nostra gente». Nel team di Ban le successive tre cariche più importanti vedono la presenza di tre donne: Sabrina Bandi (vicepresidente, assieme a Nicola Sudano), Zulejka Paškulin (segretaria) e Dana Purič (tesoriere).

Marjanka Ban diventa così la prima presidente donna di uno sci club della provincia di Trieste, anche se la grande antesignana nella comunità slovena del mondo dell’alpinismo è Marinka Pertot, dal 2005 in sella allo Spdt, l’Associazione alpina slovena di Trieste, storico sodalizio nato sotto l’Austria nel 1904. Ma il potere rosa non alberga solamente tra le nevi. Ivana Milič, classe 1977, dal luglio del 2018 è al comando di uno dei club più importanti della pallacanestro regionale: lo Jadran. «Sono una donna multitasking: consulente famigliare di formazione, imprenditrice per passione, mamma per amore della vita e moglie per “struttura divina”», spiega col sorriso sulle labbra Milič. E poi c’è quella che lei chiama la “missione sociale”, ossia il ruolo di presidentessa «per dare valore al mio territorio, il Carso, che mi ha dato molto, aiutandomi a vivere nel piacere ma aiutandomi per affrontare le difficoltà». Ivana non nasconde che una donna al comando di una società sportiva non è prassi: «No, non è ancora normale. Lo capisco quando qualche interlocutore maschio mi guarda storto, soprattutto per il mio approccio verso il basket “più morbido”, meno aggressivo, in poche parole, più femminile». Pensando al cognome Milič non si può non citare poi un baluardo del tennistavolo come Sonja Milič, per anni presidente non solo del Circolo sportivo Kras di Sgonico, ma anche presidente della Fitet del Friuli Venezia Giulia.

Partita da semplice mamma e diventata un pilastro dello sport carsolino sempre di Sgonico è Erica Košuta, 60 primavere raggiunte lo scorso marzo, presidente dello Shinkai Karate Club, che si appresta ad affrontare il proprio quarto mandato. «Mi sono avvicinata a questo sport tramite mia figlia (la campionessa azzurra Mija Ukmar, ndr). Ogni tanto qualche maestro di karate mi ha trattato con sufficienza, forse per il fatto di essere donna, o forse perché non ho mai praticato questo sport, ma parliamo di casi veramente isolati, che comunque mi hanno dato parecchio fastidio». Infine, in una società che pratica uno sport prettamente femminile, la massima carica del Cheerdance Millenium non poteva che essere una donna. Dal maggio dello scorso anno Jasna Kneipp, 32 anni da compiere il 26 novembre, lavoratrice interinale al Comune di San Dorligo, già azzurra di pattinaggio su rotelle con il Polet, è la presidente del sodalizio di Gropada, che nel 2003 è stato il primo club di cheerleading a nascere in Italia: «Il mio ruolo non è assolutamente di comando solitario. Dietro a me ho un team con cui collaboro su ogni decisione da prendere. Fare il presidente non è affatto semplice, ci vogliono tante responsabilità, ma nel nostro club si lavora molto bene». Una società che nel proprio consiglio direttivo vanta 10 donne 12. Se non è pink power questo…

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