Giocatore, allenatore, presidente: Samo è tornato
TRIESTE «Sono a pezzi, mi fanno male tutti i muscoli». Claudicante, ma con un sorriso stampato sul volto, Samo Kokorovec si lecca le ferite dopo la battaglia hockeystica disputata a Treviso nella prima gara stagionale del Polet. Dopo ben quattro anni lontano dai campi, Kokorovec, alla veneranda età di 48 anni, ha deciso di tornare a indossare i pattini per difendere i colori del proprio sodalizio occupando così tre ruoli contemporaneamente: giocatore, allenatore e presidente.
Nato a Trieste il 10 ottobre 1970, pluricampione mondiale di pattinaggio artistico a rotelle (nel 1990 e nel 1993), nonché vicecampione mondiale per ben tre volte (1987, 1989, 1991, 1992), nel 2014 Samo Kokorovec è diventato presidente del Polet sostituendo il padre Marino, lo storico numero uno del club di Opicina sotto la cui gestione il sodalizio neroarancio ha conquistato qualcosa come 19 titoli mondiali e più di 30 europei di pattinaggio artistico, oltre a due Coppe Italia (2001 e 2002) e un terzo posto nel campionato di A1 nell'hockey in line. E proprio dalle rotelle in linea è ricominciata l'avventura sportiva di Samo, nella vita di tutti i giorni ingegnere.
«Dopo i fasti del pattinaggio, avevo iniziato a giocare a hockey “clandestinamente” nel 1991 (all'epoca era azzurro di pattinaggio e quindi non avrebbe potuto, ndr) e ufficialmente dal 1993. Ho vissuto l'epopea di quando il Polet era il punto di riferimento dell'hockey inline a livello nazionale, tra la fine degli anni Novanta e l'inizio del nuovo millennio sino al 2003, anno in cui abbiamo perso la finale di Coppa Italia contro l'Asiago. Da lì i veneti hanno fatto sfracelli». Dall'ottobre del 2016 Kokorovec si è gettato in una nuova avventura assieme alla moglie Anna Pugliese, dando vita alla Kokosmica, osmiza con mescita di vino a due passi dalla cantina sita in strada per
Longera legata alla omonima azienda agricola Samo Kokorovec specializzata per l'appunto in produzione di vini. «Sono reduce da una vendemmia, un'apertura dell'osmiza e la raccolta di olive. Mi sono tenuto in forma così, anche se in effetti non mi sono allenato tanto. Alla fine quest'anno siamo tornati a fare un campionato Senior grazie ai baluardi che non hanno mai lasciato la società e grazie ai giovanissimi. Basti pensare che in squadra abbiamo Daniel Rovina, un portiere sedicenne, e un giocatore come Enrico Ovsec, che ha appena 15 anni».
Accanto alla passione per il vino, Samo ha deciso dunque di tornare a coltivare l’amore per l'hockey e proprio nell'anno in cui è stato inaugurato, dopo lunghissime vicissitudini burocratiche, il nuovo centro sportivo del Polet in via di Monrupino, la sede storica dove nel lontano 1975 Samo ha iniziato ad indossare i pattini. Senza i quali, evidentemente, non riesce proprio a stare. —
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