Un francobollo speciale per celebrare i 300 anni del Porto Franco
TRIESTE Una nave, un treno e una gru che sovrastano il Porto nuovo. È questa l’immagine del francobollo emesso in 500 mila esemplari dal ministero dello Sviluppo economico per omaggiare i 300 anni del Porto franco. Collegato al francobollo anche l’annullo filatelico che verrà usato per alcuni giorni per poi essere archiviato nel Museo postale.
Il primo “timbro” è stato fatto dal presidente dell’Authority Zeno D’Agostino, dal sindaco Roberto Dipiazza, dall’assessore regionale al Lavoro Alessia Rosolen e dal responsabile della Filatelia di Poste italiane Fabio Gregori. Alla cerimonia conclusiva del ciclo di 35 appuntamenti organizzati per celebrare l’anniversario era atteso anche il ministro Stefano Patuanelli, alla fine bloccato a Roma per impegni istituzionali.
In un video messaggio il responsabile dello Sviluppo economico ha però confermato che «stiamo lavorando per formalizzare l’extradoganalità, soluzione pensata come motore di sviluppo di una città che oggi ha un Pil industriale bassissimo e che avrà la possibilità di fare industria di vario tipo riuscendo ad attrarre nuovi investimenti e opportunità lavorative. Confermo anche l’impegno del nuovo esecutivo rispetto agli accordi già sottoscritti con il governo dell’Ungheria per l’area ex Teseco».
D’Agostino ha poi anticipato che nei prossimi gironi verrà firmato un mutuo da 39 milioni di euro, a cui si aggiungono altri 5 milioni erogati a fondo perduto, per effettuare gli interventi sui binari.
Gad Lerner, che ha presentato la serata, ha anche provato a provocare D’Agostino sul “rischio” della vendita del porto alla Cina: «In Italia è impossibile - ha più volte ribadito il presidente dell’Autority - perché il meccanismo è quello delle concessioni non delle vendite».
Per Dipiazza «quello che è successo 300 anni fa con l’Austria potrebbe succedere di nuovo e sono convinto che la popolazione potrà finalmente tornare a crescere». Lerner ha quindi chiesto se questo potrebbe avvenire anche attraverso i migranti: «Dobbiamo programmare gli arrivi - ha spiegato il sindaco -. Io sono contrario all’accoglienza diffusa che ha fatto il male di questo Paese creando anche rabbia tra la popolazione». —
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