Trieste, fiori e ceramica: “lezione” al castello con due decoratori

TRIESTE La mostra “Scrigni di fiori e profumi, le ceramiche di Nove. Capolavori tra natura e finzione”, allestita al castello di Miramare, si arricchisce di un ulteriore appuntamento: la natura sarà oggetto principe dell’incontro che si terrà oggi pomeriggio (lunedì) dalle 16.30 fino alle 19.30, a cui farà seguito una visita guidata proprio alle 19.30.
Due i decoratori novesi, Luigino Bonato e Gianni Bucco, che si esibiranno nel parco del castello dimostrando la loro abilità nel dipingere con tecniche dell’epoca. Verrà così direttamente messa in luce la loro maestria: infatti, si tratta di due eccellenti decoratori eredi di questo antico mestiere.
Fin da giovanissimi, i due maestri hanno intrapreso il decoro floreale con grande dedizione e passione. In area vicentina, questo rappresenta una tradizione antica nella ceramica di Nove. «Nel secolo XVIII, nella pregevole e celebrata produzione della manifattura di Giambattista e Pasquale Antonibon - afferma la curatrice della mostra Katia Brugnolo - il decoro floreale fu proposto in termini stilizzati ricondotti a cifre stilistiche del Rococò, riguardando e comprendendo molteplici specie floreali, interpretati alla luce dell’elegante e raffinato gusto dettato dalla Serenissima Repubblica».
E ancora: «Nell’Ottocento la tradizione del decoro floreale continuò con straordinario successo, raggiungendo un vero e proprio trionfo nelle ceramiche neorococò in cui il fiore venne reso a livello pittorico con rara naturalezza, tenendo presente l’elemento luce, con trasparenze e sottili vibrazioni di colore.
È a questa tradizione, che vanta nomi importanti anche se poco noti, che si rifanno i maestri noveri - continua Brugnolo -, esperti di un’arte antica che ha tramandato di generazione in generazione i suoi segreti e le sue caratteristiche, la sua disciplina e le sue regole. Le loro opere a soggetti figurativi, i loro splendidi decori floreali, sono testimonianza preziosa di un sapere che interpretano con originalità e grande bravura».
Katia Brugnolo ha avuto modo di frequentare i maestri del decoro floreale, imparando da loro a dipingere su ceramica e a sentire la passione profonda della tradizione. «È stata un’esperienza irripetibile anche per la coralità con cui è stata vissuta: si dipingeva tutti assieme e si condivideva un’atmosfera di autentica felicità».
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