Toffanetti e il segreto di Zagor

C’è anche il disegnatore triestino nel nuovo maxi albo dello Spirito con la Scure

Per trent’anni quella storia è rimasta lì, ferma ad aspettare. Ma adesso, finalmente, i lettori di Zagor sapranno come è andato a finire l’incontro a fumetti tra lo Spirito con la Scure e l’indiano pellerossa Banack. Perché lo sceneggiatore Marcello Toninelli, che ha scritto a lungo i testi per il personaggio bonelliano, si è deciso a mettere mano a un seguito del “Battello degli uomini perduti”. Esce domani in un albo speciale pubblicato da Sergio Bonelli Editore.

E sarà una storia, intitolata “Il mio nome è Banack!”, che segnerà anche un debutto. A disegnare le tavole, infatti, ci ha pensato Romeo Toffanetti, una delle matite di punta dell’altra serie bonelliana Nathan Never. Nato a Buenos Aires, arrivato in Italia che era bambino, ha vissuto per diverso tempo a Pordenone, ma adesso ha scelto Trieste come centro di gravità della propria vita.



Questo “Maxi Zagor”, intitolato “I racconti di Darkwood” che esce nelle edicole domani, «è un albo del tutto speciale», spiega Moreno Burattini, che dal 2007 è il curatore della collana dedicata al personaggio inventato da Sergio Bonelli con lo pseudonimo Guido Nolitta. «Mai, infatti, in 56 anni di vita editoriale dello Spirito con la Scure è stata sperimentata una formula del genere. L’albo contiene sei racconti, tutti autoconclusivi eppure riuniti in un’unica, lunga storia, che sono stati scritti da autori diversi». La “cornice” che tiene assieme i diversi episodi porta la forma dello stesso Burattini e di Raffaele Della Monica: «E qui abbiamo cercato di stare nello stile più tradizionale e rassicurante per chi segue la serie da sempre».

A inventare l’episodio che ha disegnato Toffanetti, come detto, è stato Marcello Toninelli. Ma nel gruppo di scrittori, questa volta, ci sono anche due donne: Gabriella Contu, che si è fatta conoscere dai lettori di Dylan Dog, e Lola Airaghi, tra le più apprezzate firme di Brendon e Morgan Lost. Per la prima volta, si cimenterà con Zagor lo scrittore horror Paolo Di Orazio, che viene considerato uno degli iniziatori del genere splatterpunk in Italia. Oltre a Luigi Mignacco, zagoriano di lunga data, che si è cimentato con una sceneggiatura dal montaggio insolito.

Anche nella squadra di disegnatori, oltre a Toffanetti, non mancano ottimi professionisti: Dante Bastianoni, che viene dallo staff dell’indagatore dell’incubo; Marcello Mangiantini, che si muove a suo agio soprattutto tra le mezzetinte; Gianni Sedioli, che ha preferito scardinare la consueta gabbia di tre strisce per reinventare a modo suo le tavole.



Toffanetti, che ha iniziato la sua carriera artistica illustrando libri per bambini, ha esordito nel 1985 nel settore dei fumetti disegnando una storia scritta da Ricardo Barreiro e pubblicata sulla rivista “Orient Express”. Nel 1988, con Emanuele Barison, ha inventato il personaggio Alex il Britanno per le pagine de “Il Messaggero dei Ragazzi”. Nel 1989 è entrato alla corte di Sergio Bonelli, che lo ha reclutato per gli albi del neonato Nathan Never, il personaggio ideato da Medda, Sewrra e Vigna che si muove in uno scenario futuribile. Il primo albo a pubblicare le sue tavole è il numero 5, scritto da Michele Medda e intitolato “Forza invisibile”.

Adesso, Toffanetti ha dovuto cambiare mondo: «Via i robot, via le astronavi - racconta -. Le mie tavole si sono riempite di paesaggi naturali, di boschi. Non più le metropoli da “Blade Runner”, ma la montagna e le foreste di Darkwood». Certo che la sfida ha costretto il disegnatore a un doppio salto mortale, però lui assicura che «è stata estremamente stimolante. Passare da Nathan Never a Zagor non è stato complicato. Anzi, mi ha permesso di lavorare su un genere di avventura completamente diverso. E poi, devo confessare una cosa: Zagor è un personaggio che ha significato tanto per me. Come lettore e come fumettista. Insieme a Tex, è stato quello che mi ha introdotto nel mondo delle storie disegnate. Per questo sono orgoglioso di avere dato il mio contributo a un fumetto che mi ha fatto sognare. E mi ha convinto a fare questo mestiere».

Quasi in contemporanea, oltre alla sfida di Zagor, Toffanetti si è trovaro a vivere un’altra nuovissima avventura nel mondo dei fumetti. Per la prima volta, infatti, si è cimentato con la serie a strisce Shiver & Kowalsky, che uscirà su "Galeb". La rivista pluripremiata esce a Trieste per tutto l'anno scolastico distribuita nelle scuole slovene d’Italia e Slovenia.

«Le avventure di Shiver e Kowalsky - spiega Toffanetti - raccontano l'amicizia tra due cani. Anzi, tra un cane e una cagnetta, uno gigante e l'altra piccolissima. E trattano tra le mille altre cose, il superamento delle diversità attraverso la conoscenza e l'amicizia che nasce tra i due personaggi».

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