ShorTS si scopre internazionale: miglior corto il cinese “She Runs”
TRIESTE «Siamo partiti e andati online tra i primi, dopo aver visto stravolto un lavoro di mesi e dovendolo riconvertire in corsa: un'incognita, quindi, totale. Sul web abbiamo disposto perché tutto fosse geolocalizzato in Italia, ma già al secondo giorno siamo stati avvisati di aver avuto molte richieste per seguirci dall'estero. Così, per le opere che hanno avuto l'ok dai distributori, ne abbiamo aperta la visione a tutto il mondo. E lì è scattata la sorpresa».
Quando parlava di potenziale incremento di pubblico, Chiara Omero non avrebbe probabilmente mai immaginato che dalla piazza Verdi di Trieste il suo festival avrebbe raggiunto piazze virtuali in Australia, Algeria, Svezia, Gran Bretagna, Germania, Stati Uniti, Colombia, Argentina, Canada. E con che numeri. Eppure in tutto sono stati 13, i Paesi che in questi giorni si sono collegati per seguire lo ShorTS International Film Festival di Trieste, giunto alla 21° edizione più sperimentale della sua storia.
Centomila le visualizzazioni da tutta Italia: la regione che in assoluto lo ha seguito di più è stata la Lombardia, seguita dal Friuli Venezia Giulia e dal Veneto. Ieri sera da Telequattro, MyMovies e Facebook, il festival ha premiato le migliori opere - che stasera saranno riproposte a partire dalle 20 - e si è congedato dal suo pubblico tra qualche piacevole improvvisata, come l'incursione online direttamente dalla campagna toscana del regista di "L'amica geniale" Saverio Costanzo.
«Aspettiamo i dati ufficiali completi - frena la direttrice - ma già quelli che abbiamo in mano finora sono riscontri molto positivi: sicuramente abbiamo avuto un ampliamento di pubblico esponenziale. Avere 13 Paesi oltre l'Italia che ci hanno seguito impone ora, dopo tanta frenesia, un tornare a bocce ferme, per una riflessione ulteriore sulla modalità di fruizione del festival».
Un successo che è gioco di squadra, precisa Omero. «Il team ha funzionato molto bene: ho la fortuna di lavorare con persone in gamba che hanno saputo rimettersi in gioco e coprire ruoli diversi dai soliti, cogliendo appieno la sfida».
Guarda avanti, al solito, la direttrice artistica: «MyMovies è stata una garanzia di sicurezza e qualità e continuerà a essere nostro partner: anzi, insieme stiamo già immaginando nuove iniziative da sviluppare anche durante l'anno, tra un'edizione e l'altra. Se il 2020 ci ha fatto capire che le cose sul web si possono fare, e molto bene, l'edizione 2021 sarà la grande sfida. Vedo perciò un festival a doppia programmazione, dal vivo in piazza ma anche online: dopo quest'esperienza, insomma, non si torna più indietro».
Visione condivisa dal co-direttore Maurizio Di Rienzo, che sottolinea anche l'ampiezza dell'offerta proposta: «Lunghi e corti, documentari, masterclass, animazione, fumetto: siamo riusciti a essere eterogenei con un filo conduttore tematico che si è sviluppato da 21 anni. È un'offerta che non vuol dire generalista. I festival generalisti sono quelli che confinano con l'onnivoro, gli eterogenei quelli che fanno delle scelte e seguono un percorso: e credo che a Trieste, città di confine e contaminazioni da sempre, è ovvio che si debba sconfinare in vari linguaggi e estetiche, ma con la giusta misura di una città post-asburgica che certe regole se le sa dare. Per cui, eterogenei sì, onnivori no»
Stasera ShorTS riproporrà alcune delle opere premiate ieri sera, a partire dal cinese “She Runs” di Qiu Yang, Premio EstEnergy-Gruppo Hera da 5000 euro per il miglior corto assoluto, o il Premio AcegasApsAmga per il miglior corto italiano, andato a "Il primo giorno di Matilde" di Rosario Capozzolo. Si vedrà ancora il tenero dinosauro all'uncinetto dell'australiano “Lost & Found”, Premio Trieste Caffè per il miglior cortometraggio votato dal pubblico di MyMovies, e sarà riproposto anche il corto triestino di Andrea Andolina “A colloquio con Rossella”, menzione speciale del Premio Amc per il miglior montaggio italiano.
Quanto ai lunghi, il film più apprezzato e votato online è stato il danese “The Trouble With Nature” di Illum Jacobi, che ha incassato anche la menzione speciale dalla giuria del Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani: uno dei rari casi in cui critica e pubblico concordano nel giudizio. —
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