Santa Croce, tradizione e antichi sapori alla Festa dei pescatori
TRIESTE Prenderà il via oggi pomeriggio alle 17.30, a Santa Croce, la seconda edizione della Festa dei pescatori, manifestazione di carattere culturale ed enogastronomico, che lo scorso anno, allesordio, riscosse notevole successo.
Articolata su un programma molto vario che comprende, nell’arco di tre giornate, fino a domenica compresa, approfondimenti storici, passeggiate guidate su percorsi secolari, visite a musei, la “Ribiski dnevi” - questa la denominazione in lingua slovena dell’appuntamento - promette anche stavolta di centrare l’obiettivo che si sono prefissi i numerosi soggetti che la organizzano, cioè riuscire a calamitare l’attenzione del maggior numero di persone sulla storia della pesca nel golfo.
Ad allestire la Festa dei pescatori hanno contribuito l’associazione Mladina, il cui presidente, Erik Tence, si è impegnato in prima persona per la riuscita dell’evento, il Museo della pesca del litorale triestino, l’associazione Pro santa Croce, e il Vesna calcio.
Il programma nel dettaglio prevede alle 17.30 la cerimonia inaugurale alla Casa del pescatore, dove sarà possibile degustare piatti tipici a base di pesce, alla quale seguirà, alle 18, la presentazione della squadra di calcio del Vesna.
Sabato, alle 18, apertura della Casa del pescatore per tutti coloro che vorranno visitarla e assaporare le specialità enogastronomiche proposte, mentre alle 19 ci sarà il saluto musicale del coro “Schola cantorum - Aristotele Pacini” di Atri, località in provincia di Teramo.
Alle 20 un momento molto atteso: la gara culinaria, nella quale i cuochi partecipanti dovranno dedicarsi alla preparazione dei sardoni “in savòr”. Alle 21 omaggio a Mario Magajna nel centenario della nascita.
Domenica la Casa del pescatore aprirà alle 8.30 del mattino, mentre alle 9 prenderà il via la camminata denominata “Vedute sul golfo”, aperta a tutti, con partenza dalla stessa Casa. Nel pomeriggio, alle 15, ex tempore di pittura per bambini, coordinata da Mara Bogatec, alle 21 proiezione del film documentario “Kriske korenine” in lingua slovena.
La comunità dei pescatori di Santa Croce, famosa soprattutto per la pesca del tonno, era fatta di uomini vigorosi, che non avevano difficoltà a scendere e salire lungo i pastini ricavati nella roccia e in mezzo alla fitta vegetazione che ancor oggi incornicia la costiera triestina all’altezza della galleria naturale, portando pesi, attrezzi, strumenti di lavoro.
Per secoli l’economia di una buona parte dell’altipiano si è basata su questa attività, che costava sudore e fatica, ma dava grandi soddisfazioni.
«Con questa Festa intendiamo riportare all’attenzione generale quel mondo che fa parte di un imperdibile passato - precisa il presidente del Museo della pesca di Santa Croce, Franco Cossutta - soprattutto perché non vada perduta e dimenticata una tradizione che è stata fondamentale per queste terre».
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