Ritorna “Geografie” tra radici e prospettive A Monfalcone apre lo storico Cardini
Se il primo anno per ogni iniziativa può venir considerato una prova, un esperimento, il secondo deve essere quello della consacrazione e, nonostante le difficoltà enormi legate al Covid, il festival Geografie non sembra particolarmente intimorito di affrontarlo. Ieri, infatti, ha presentato a Monfalcone, alla Galleria Comunale d’Arte contemporanea, un corposo programma che si dipanerà in cinque giornate, da mercoledì 23 a domenica 27 settembre.
A inaugurarlo, alle 17.30, in piazza della Repubblica, è stato invitato uno storico di chiara fama quale Franco Cardini, chiamato a sviluppare il tema “Passato e futuro tra Oriente e Occidente”.
Ma i nomi illustri e popolari non mancano nella scaletta della manifestazione. Curiosità e attenzione, per esempio, suscita l’appuntamento conclusivo, quello alle 18.30 di domenica 27, con Beppe Severgnini, sempre in piazza della Repubblica, cornice di numerosi eventi della kermesse: il giornalista, assieme a Carlo Fava, parlerà di “Una stranissima primavera”, quella che ha sconvolto il pianeta alle prese con lo scoppio di una pandemia che sembra aver assolto a una strana funzione di macchina della verità ponendo davanti agli occhi nuovi scenari.
Di incontri interessanti ce ne sono tanti davvero. La Fondazione Pordenonelegge ha messo in campo la sua esperienza per affiancare il Comune di Monfalcone (con il sostegno di Fincantieri) nell’ideazione e promozione dell’evento.
Sarà Alessandro Vanoli, la sera della giornata inaugurale, a teatro, a farci compiere un “Viaggio sentimentale per il Mediterraneo”, mentre per giovedì 24 gli ospiti più attesi sono la conduttrice Valentina Bisti, alle 15.30, in piazza della Repubblica, chiamata a illustrare il tema “Tutti i colori dell’Italia che vale”, prima dello scrittore Antonio Moresco, che dialogherà intorno al suo libro, “Canto degli alberi”.
Che siano presentazioni di libri, conferenze o spettacoli, il fil rouge del festival è comunque ben chiaro e l’ha spiegato ieri Gian Mario Villalta, tra i suoi curatori: da una parte il legame con il territorio, dall’altra il viaggio che ognuno di noi, con l’immaginazione, con le nuove tecnologie e con ogni altro mezzo, può compiere, muovendosi tra le dimensioni “global” e “local”, come peraltro sottolineato dal sindaco Anna Maria Cisint, che ha parlato “della capacità di Monfalcone di promuovere un più ampio orizzonte culturale, restando legata all’identità e alle radici”.
Anche in quest’ottica, non mancano voci della regione, come quelle di Chiara Carminati e Pia Valentinis, Emilio Rigatti, Enrico Galiano, Veit Heinichen (ma tra gli autori “noir” c’è anche Massimo Carlotto). E, ancora, in cartellone spiccano Egidio Ivetic, Marcello Fois, Marco Frittella, Matteo Meschiari, Gennaro Sangiuliano nonché il divulgatore e scienziato Telmo Pievani che venerdì 25, sempre in piazza della Repubblica, alle 16, parlerà di “Quel senso di fine del mondo: Homo sapiens, la specie smemorata”, mentre il filosofo Marcello Veneziani, nell’ultima giornata, alle 17, nella stessa piazza, presenterà il suo libro “Nostalgia degli dei”. Senza trascurare alcuni spettacoli, come la produzione del Terzo Teatro che approda al Comunale sabato 26, alle 21, “Il muro: la domenica delle scope. Una storia europea”, su testo del giornalista Roberto Covaz (tra i curatori della kermesse), l’intento è però di coinvolgere l’intera città, anche attraverso il “Geovillage”, un’area in piazza della Repubblica con stand per case editrici e librerie.
Per alcuni appuntamenti occorre presentarsi mezz’ora prima dell’inizio, per altri la prenotazione è obbligatoria, ma, sempre con l’intento di avvicinare la platea più ampia, l’ingresso è gratuito a ogni evento. —
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