Radonicich e Mazzotta aprono la stagione del Rossetti con Böll

TRIESTE In un soleggiato anticipo d'estate il Teatro Stabile del Fvg anticipa ciò che gli spettatori triestini vedranno in autunno: il 22 ottobre prenderà il via la stagione 2019/2020 del Politeama Rossetti.
Ieri, alla sala Bartoli, Sergio Pacor presidente e Franco Però direttore si sono avvicendati nel tracciare un bilancio della stagione appena conclusa e nel lasciar trapelare alcuni dei titoli che andranno a formare il pacchetto della prossima: circa 80 proposte che lo Stabile intende offrire alla cittadinanza. In prima fila, primi anche ad apprendere le notizie, i venti lettori del nostro giornale, aderenti alla community Noi Il Piccolo.
A caratterizzare la stagione 2018/2019 sono state cifre di tutto rispetto. Ad esempio, le 144.621 presenze agli spettacoli, i 6.500 "abbonamenti giovani", l'incremento del 30% nella vendita dei biglietti, le 298 "alzate di sipario", come si usa dire nel mondo dello spettacolo.
L'attenzione di tutti era però rivolta alle anticipazioni, che il direttore Però ha distillato a poco a poco, lasciando che la suspence si sciolga solo a settembre, con la presentazione del calendario completo.
Ma già si sa che l'inaugurazione (martedì 22 ottobre, appunto) toccherà allo Stabile Fvg con un titolo che, nel filone dei precedenti "Miserabili", intreccia ancora teatro e letteratura.

Nell'adattamento di Letizia Russo e per la regia dello stesso Però, il romanzo breve di Heinrich Böll "L'onore perduto di Katharina Blum" diventerà uno spettacolo. «I più amati sono quelli che fanno televisione» ha detto Però, riferendosi ai protagonisti: Elena Radonicich ("La porta rossa") e Peppino Mazzotta ("Il commissario Montalbano"), cui faranno corona gli attori della Compagnia dello Stabile. Il racconto del premio Nobel 1972 per la letteratura è una profetica descrizione di ciò che oggi chiamiamo "macchina del fango". Cioè il ruolo che i media, in particolare un giornalismo aggressivo e scandalistico, hanno nel distruggere immagine e dignità delle persone a colpi di "notizie". Come capita infatti alla Katharina del titolo, suo malgrado coinvolta in una storia losca.
L'approssimarsi di Esof 2020 ha convinto lo Stabile Fvg a proseguire il lavoro iniziato anni fa all'incrocio tra spettacolo e scienza. Così un testo del giallista Marco Malvaldi (che non ha mai nascosto il proprio percorso accademico nel campo della chimica) e la regia di Piero Maccarinelli, daranno vita a "L'infinito tra parentesi": sfida umanistico-scientifica tra due fratelli, che vedrà davvero impegnati fratello e sorella: Giovanni e Maddalena Crippa.

Sull'orizzonte degli spettacoli ospiti si disegnano intanto tre titoli di prosa. Il primo è un antico oggetto di culto cinematografico e teatrale, "Arsenico e vecchi merletti". Le due simpatiche e velenose vecchiette, già protagoniste del film di Frank Capra e portate a teatro da Mario Monicelli (a cui la regia di Geppy Glejeses si ispira), saranno Anna Maria Guarnieri e Giulia Lazzarini.
Gabriele Lavia tornerà al Rossetti con uno degli ultimi grandi titoli di Ibsen, "John Gabriel Borkman" (e avrà al fianco Laura Marinoni e Federica Di Martino), mentre Marco Paolini prenderà in mano il mito nel suo nuovo lavoro di narrazione "Nel tempo degli dei-Il calzolaio di Ulisse".
Vetrina di un teatro contemporaneo sarà come negli anni scorsi il cartellone Altri Percorsi. In programma "Un intervento" dell'inglese Mike Bartlett, produzione del Css-Udine con la regia di Fabrizio Arcuri, "Proprietà e atto" del drammaturgo americano Will Eno, che porterà in palcoscenico un volto cinematografico e televisivo noto, Francesco Mandelli, e una contaminazione davvero speciale tra scena e fumetto: "Kobane Calling on Stage" tratto dalle tavole di Zerocalcare, il fumettista italiano più tradotto all'estero.
Si dovrà infine attendere settembre per notizie certe su Musical e Danza. Ma "The Choir of Man” (che trasformerà il Rossetti in un pub e spillerà birra) è un appuntamento da prendere fin da ora in considerazione. —
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