Nora Gregor: in scena l’attrice dimenticata. Oggi unisce tre popoli

Giovedì a Nova Gorica debutta la coproduzione tra due teatri sloveni, uno austriaco e il Rossetti sulla vita della goriziana. Nel foyer foto inedite

di Beatrice Fiorentino

Un'attrice, una diva, o semplicemente una donna travolta dagli eventi, dalla fine di un’epoca. Di sicuro la sorte che in un primo momento ha sorriso a Nora Gregor, nata nel 1901 a Gorizia da una famiglia austriaca e arrivata lontano, fino a Hollywood, ha cambiato direzione nel corso degli anni, condannandola a terminare i suoi giorni in solitudine e miseria. Questa parabola umana e artistica, in cui grande storia e storia individuale si intrecciano fortemente, debutta ora sul palcoscenico, giovedì a Nova Gorica, frutto della collaborazione internazionale di quattro teatri, due sloveni, uno italiano e uno austriaco.

La carriera artistica di Nora Gregor ha abbracciato sia il teatro che il cinema, coltivati entrambi con la stessa intensità, arrivando a calcare le scene nei teatri di Vienna, Salisburgo e Berlino e a farsi illuminare dai riflettori hollywoodiani. Lasciò la sua città natale prima della fine della prima guerra mondiale per trasferirsi a Klagenfurt e successivamente a Graz, dove studiò recitazione per poi spostarsi ancora nella capitale austriaca. Debuttò diciassettenne nel 1918, come partner dell'allora apprezzato Harry Waldn, nel Renaissancetheater. Di lì a breve, l'indiscusso "re" del teatro tedesco ed europeo, Max Reinhardt, la invitò a recitare a Berlino.

Fu l'inizio di una lunga collaborazione e di un successo straordinario. Qui, ma anche a Vienna, Nora si affermò nel cinema muto, partecipando a ben quattordici pellicole, finché nel 1924 Carl Theodor Dreyer la volle nel ruolo della principessa Zamikoff nel film "Michael". Il passo verso Hollywood fu breve, così, negli anni successivi, l’attrice goriziana si trovò a lavorare con Jacques Feyder e Jack Conway al fianco di vere e proprie leggende cinematografiche dell'epoca: Robert Montgomery, Lionel Barrymore, John Gilbert e persino Douglas Fairbanks jr., divo per eccellenza.

Dagli Stati Uniti fece un rientro trionfale, tornando al teatro nella compagnia stabile del Burgtheater di Vienna, ammantata di tutta l'allure che l'esperienza americana le aveva donato. Intanto però, il mondo stava cambiando rapidamente aprendosi a scenari sempre più inquietanti.

Ne fu un esempio l'allontanamento volontario di Billy Wilder, sceneggiatore nel film di Géze von Bolváry "Cosa sognano le donne" - in cui la Gregor interpretava una cleptomane dal fare aristocratico - che si vide costretto a fuggire in America a causa delle sue origini ebraiche in seguito alla proclamazione delle leggi razziali. È in quegli anni che la storia, quella con la maiuscola, comincia a insinuarsi nella vita e nella carriera dell'attrice, così come nelle esistenze di altri milioni di persone che saranno di lì a poco trascinate nel vortice della guerra.

Il suo matrimonio con il principe Ernst Rüdiger Starhemberg, uno degli aristocratici e politici austriaci più influenti, leader del movimento che sosteneva l'autonomia austriaca dal Terzo Reich, contribuì in maniera decisiva al progressivo declino della diva. Assieme a lui e al figlio, Nora fuggì a Parigi, dove ad attenderla ci fu l'ultimo barlume di un sogno destinato purtroppo a infrangersi.

L'attrice fu notata dal grande cineasta Jean Renoir che la volle come protagonista in "La regola del gioco". La prima del film fu però accolta da critiche pesantissime, in cui si rimproverava al regista anche la scelta dell'attrice. L'avanzare dei nazisti in Francia la costrinse alla fuga. Optò per l'America latina. L'Argentina prima, infine il Cile, dove la morte la colse il 20 gennaio del 1949, ormai dimenticata da tutti. Di lei restano una lettera del teatro di Vienna in cui le veniva comunicato che il suo ritorno non era gradito “poiché di attrici attempate ce n'erano già in abbondanza” e il grande capolavoro di Renoir, riscoperto e rivalutato in epoca successiva grazie a François Truffaut e ai colleghi critici della Nouvelle Vague.

Oggi Nora Gregor è al centro di un'importante co-produzione internazionale, firmata da quattro teatri che rappresentano tre popoli confinanti: due teatri sloveni, lo Slovensko mladinsko gledališ›e Ljubljana e lo Slovensko narodno gledališ›e Nova Gorica, uno italiano, il Rossetti-Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia di Trieste, e uno austriaco, lo Schauspielhaus Graz.

La prima dello spettacolo “Nora Gregor-il continente nascosto della memoria”, scritto e diretto dalla regista Neda R. Bric, si terrà giovedì alle 20 al teatro sloveno di Nova Gorica. Seguiranno le prime a Lubiana il 2 ottobre 2014, nel mese di marzo 2015 a Trieste e in maggio a Graz, mentre a Gorizia andrà in scena il 27 marzo 2015.

Tra gli interpreti Helena Peršuh, Dario Varga, Robert Prebil, ma anche gli attori triestini Lucka Pockaj e Alessandro Mizzi.

La messa in scena teatrale è arricchita da elementi multimediali. Un film si inserisce nello spettacolo alternando agli episodi della vita di Nora, le vicende di un giornalista sloveno, Peter, il quale scopre le proprie radici durante le ricerche che sta compiendo sull'attrice. Nel suo percorso comprende che i suoi intricati rapporti familiari sono stati condizionati da complessi fenomeni sociali avvenuti nel secolo precedente.

Le ripercussioni degli eventi della storia nella dimensione privata degli individui è un tema caro alla regista che infatti, coglie l'opportunità per affrontarli in uno spettacolo che «pur parlando dell'individuo - afferma - ci consente la lettura non solo della storia locale, ma anche di quella europea e mondiale. Soprattutto della nascita di tutti i nazismi, fascismi e totalitarismi che hanno investito l'Europa del '900».

Nella ricorrenza del centenario dello scoppio della Grande Guerra, il progetto acquisisce una valenza particolare. «In un'epoca di depressione generalizzata - spiega ancora Neda R. Bric - non solo economica, ma anche culturale e spirituale, ha senso ricordare che crisi analoghe, sono sfociate in passato in guerre devastanti. Questo dev'essere un monito per ricordare come la politica e le condizioni sociali possano portare a conseguenze fatali per l'individuo».

Giovedì, lo stesso giorno della prima, sarà inaugurata alle 19, nel foyer del teatro di Nova Gorica, la mostra fotografica (con foto inedite dell'esilio sudamericano) "Nora, du bist ein Engel!", organizzata da Kinoatelje di Gorizia, Zavod Kinoatelje Šmihel (Slovenia), Sng Nova Gorica, Università di Nova Gorica e curata dal giornalista Igor Devetak, conoscitore dell'artista e autore del libro a lei dedicato “Nora Gregor. L'imperfezione della bellezza”.

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