Michelstaedter in bicicletta nei versi inediti

Nel nuovo “L’Espresso” oggi in edicola il ritrovamento di tredici poesie dello scrittore goriziano morto suicida nel 1910

GORIZIA. A distanza di oltre un secolo dalla stesura sono riemerse 13 poesie inedite di Carlo Michelstaedter, filosofo fra i più importanti del '900, scrittore e artista, nato nella città isontina nel 1887 e morto suicida nel 1910. Le liriche, scritte dal 1900 al 1905 fanno luce sulla sua adolescenza, arretrando di 5 anni la conoscenza dell'opera fin qui nota. Sono trascrizioni della sorella Paula dagli originali di Carlo consegnate nel 1974 a Sergio Campailla, primo ricercatore a comprendere il valore e la straordinaria originalità e modernità del giovane intellettuale di origini ebraiche. A questa importante scoperta il settimanale l'Espresso, in edicola da oggi nella sua nuova veste grafica voluta dal direttore Tommaso Cerno, dedica un ampio servizio di otto pagine per le firme di Campailla e di Roberto Di Caro.

 

Graffito di Michelstaedter scoperto nella sua soffitta

 

Il settimanale pubblica sette liriche corredate da disegni e schizzi e rimanda al sito per la lettura di tutte le tredici opere. I primi inediti, dal forte valore simbolico al nascere del secolo, raccontano l'ebbrezza e il vitalismo dell'andare in bicicletta di un adolescente tredicenne, mentre i successivi manifestano la preoccupazione alimentata da sentimenti filo-italiani a Gorizia presidiata dall'esercito austro-ungarico, l'incombere della prospettiva del servizio militare e le prime infatuazioni non corrisposte.

«Queste poesie - spiega Campailla da Miami in Florida dove vive una parte dell'anno - mi sono state consegnate a Gorizia nel 1974 da Bach Benedetti, figlia di Maria, vicina di casa di Paula Michelstaedter in via Pitteri 6. Nel 1943 Maria aveva salvato tutte la carte di Carlo dalle razzie delle SS»

Da quella casa la Gestapo portò via la madre novantenne di Carlo, Emma Luzzatto, morta durante il viaggio verso Auschwitz. Paula si salvò dalle retate in quanto riuscì a raggiungere la Svizzera, dove viveva la famiglia del marito e il figlio Carlo Winteler. A titolo di riconoscente gratitudine per aver salvato il patrimonio di disegni e scritti a rischio della propria vita, Paula donò alla Benedetti una copia dei testi.

 

«Non vendete la soffitta di Carlo Michelstaedter»
La soffitta dove viveva Michaelstaedter

 

Nel 2010, a cento anni dalla morte e in occasione della mostra goriziana curata da Campailla dal titolo "Far di se stesso fiamma", Anna Benedetti, nipote di Maria, gli consegnò altri due quaderni manoscritti da Paula. «Il cerchio si chiude, prosegue Campailla, per questa vicenda che ha del miracoloso e che fa sì che questo autore postumo sia sempre più attuale e immune dall'oblio del tempo». Storia nella storia; le poesie di Carlo hanno viaggiato da Roma, residenza di Campailla, verso la Florida, portate da un amico pilota, affinché venissero consultate per la stesura del testo pubblicato dall'Espresso. «Ogni anno Adelphi ripubblica l'opera poetica di Michelstaedter e certamente la nuova edizione, conclude lo storico e scrittore, conterrà questi inediti».

"Lasciate a Carlo quel che era di Carlo", questo è il titolo del pezzo di Roberto Di Caro che approfondisce soprattutto come e con che risorse potrebbe essere possibile il recupero della soffitta di Palazzo Paternolli in piazza della Vittoria a Gorizia dove il giovane genio, con gli amici Enrico Mreule e Nino Paternolli, discuteva di filosofia e poesia, di vita e di morte. Il giornalista, accompagnato da Chiara Pradella, giovane e battagliera laureata in filosofia innamorata dell'opera di Michelstaedter, aveva scoperto, in un sopralluogo precedente e raccontato sul settimanale, un graffito raffigurante un profilo di frate, inciso su una parete del sottotetto. Ora l'edificio è di proprietà privata e in stato di abbandono. «La sfida, spiega il giornalista, è trasformare l'interesse suscitato dall'impegno di Chiara, riassunto dallo slogan "Save the loft", in una reale possibilità di reperire i fondi per poterlo ristrutturare e trasformare, magari in residenza per gli studenti della città». Sempre Di Caro anticipa che la "passionaria" Chiara Pradella sta per dare alle stampe un romanzo dal titolo "Esistimi".

Il fotografo Carlo Gulin e Artegorizia firmeranno invece un libro fotografico, mentre il comune realizzerà una serie di percorsi pedonali dedicati al filosofo.

Altre iniziative sono però in fieri per i 130 anni dalla sua nascita che cadrà il 3 giugno; una nuova vita per un genio destinato all'eterna giovinezza.

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