“L’ultima spiaggia”, la strage di Vergarolla diventa un documentario VIDEO

Sabato 22 aprile la proiezione a Roma, alla Fondazione Ugo Spirito, dei 90 minuti che raccontano i terribili fatti del 18 agosto 1946 a Pola. La regia è di Alessandro Quadretti, partecipa Simone Cristicchi

TRIESTE Settant’anni fa, alle 14.10 del 18 agosto 1946, sulla spiaggia di Vergarolla, a Pola, l’esplosione di un deposito di 28 mine navali accatastate sulla riva provocò la morte di oltre sessanta persone e decine di feriti tra i bagnanti che affollavano l'arenile, accorsi per assistere alla gara natatoria della Coppa Scarioni. La strage segnò profondamente la città istriana, allora enclave a maggioranza italiana della Zona A, controllata dagli angloamericani, nell’Istria occupata dagli jugoslavi, ed ebbe un effetto psicologico determinante fra quanti si apprestavano ad abbandonare per sempre Pola.

"L'ultima spiaggia": la strage di Vergarolla in un docu-film

A settant’anni di distanza gli storici hanno pochi dubbi su cause e responsabilità della strage: furono gli agenti dell’Ozna, la potente polizia di Tito, a provocare l’esplosione, che disintegrò letteralmente intere famiglie. Già allora l’intelligence dei vari Paesi coinvolti - Italia, Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia - segnalò - anche con tanto di nome e cognome - i probabili attentatori. Ad esempio Giuseppe Kovacih, allora trentenne, appunto agente dell’Ozna, secondo un’informativa dei servizi segreti italiani, come si legge nel libro “Trieste e il confine orientale tra guerra e dopoguerra” di Fabio Amodeo e Mario J. Cereghino. Ma non se ne fece niente, le vittime innocenti della strage pagarono il sovrapprezzo della realpolitik, e furono sacrificate una seconda volta ai delicati equilibri geopolitici dell’epoca.

A tutt’oggi la strage di Vergarolla è rimasta impunita, nonostante - o forse proprio perché - sollevi ancora più di qualche prurito, come dimostra lo sfregio dei giorni scorsi a Pola alla targa in memoria di Geppino Micheletti, il medico-eroe che nonostante la perdita dei figli operò in ospedale giorno e notte senza sosta per salvare quante più vite possibile trai feriti dell’esplosione. E proprio a Micheletti è dedicato un ampio capitolo nel film documentario del regista forlivese Alessandro Quadretti “L’ultima spiagga. Pola fra la strage di Vergarolla e l’esodo”, prodoto da Officinemedia in collaborazione con il Libero Comune di Pola in esilio e la partecipazione di Simone Cristicchi. Il film sarà proiettato sabato 22 aprile alla Fondazione Ugo Spirito di Roma, con gli interventi, fra gli altri, del presidente della Fondazione Giuseppe Parlato e del presidente della FederEsuli Antonio Ballarin.

In 90 minuti di film Alessandro Quadretti (il cui padre è un esule polesano) ripercorre con un ampio preambolo il quadro geo-storico che portò alla seconda guerra mondiale e agli eventi del dopoguerra, per passare poi alla ricostruzione della strage, intervistando storici, testimoni e sopravvissuti all’attentato. Ne emerge un quadro completo, ed equilibrato, di uno degli episodi più vergognosi dell’immediato dopoguerra, una strage di innocenti messa a tacere in nome di interessi politici superiori, in ossequio a un “modus operandi” oggi quantomai di attualità.

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