La Belle Époque rinasce a Miramare con le modelle di Dudovich

Un evento speciale che a fine estate proporrà uno spaccato di vita che racconterà donne forti, autonome, indipendenti, a spasso da sole sulla spiaggia con il cane, sedute a sorseggiare il caffè al bar, ma anche in altri contesti e atteggiamenti

TRIESTE Un evento speciale, che a fine estate mostrerà la Belle Époque al femminile, uno spaccato di vita che racconterà donne forti, autonome, indipendenti, a spasso da sole sulla spiaggia con il cane, sedute a sorseggiare il caffè al bar, ma anche in altri contesti e atteggiamenti. Sono le modelle che si facevano raffigurare da Marcello Dudovich, uno dei riferimenti più importanti nella storia del manifesto nel Novecento e l’appuntamento sarà collaterale alla mostra dedicata allo stesso Dudovich, aperta alle Scuderie del Castello di Miramare. Ieri prima giornata di visite, nello spazio che ripercorre i lavori del noto illustratore e cartellonista ma anche pittore, muralista e fotografo.

Proprio sul rapporto tra la fotografia e l’opera finale, si concentra il percorso espositivo, nato da un progetto integrato tra il m.a.x museo di Chiasso (Svizzera) e il Museo storico e il Parco del Castello di Miramare. La mostra è curata da Roberto Curci e da Nicoletta Ossanna Cavadini. A presentare l’esposizione è stata il direttore del Museo di Miramare Andreina Contessa, che riguardo all’ assenza di Cristina Luce, ultima modella del cartellonista triestino, ha voluto precisare: «La Direzione del Museo storico e il Parco del Castello di Miramare tiene a sottolineare che la presenza della modella che compare sulla copertina di catalogo non era affatto prevista in occasione della presentazione alla stampa della mostra su Marcello Dudovich che si è tenuta alla sola presenza delle maggiori autorità e dei giornalisti, in quanto la Direzione sta programmando un evento a parte dedicato alle figure femminili di Dudovich. La necessità di separare la presentazione alla stampa/autorità da un successivo evento destinato a prestatori ed ospiti è motivata unicamente dalla limitata capienza della Sala del Trono, riconfigurata seguendo le regole del distanziamento attualmente in vigore. Proprio e unicamente per queste ragioni - spiega Contessa - la Direzione non ha mai inoltrato un invito formale o informale alla modella per la presentazione di ieri, anche in considerazione dell’età della signora stessa (che non vive a Trieste). L’evento è programmato per settembre, alla presenza dei prestatori delle opere, che hanno mostrato grande disponibilità nel mettere a disposizione del Museo le loro collezioni per un periodo più lungo rispetto a quello previsto inizialmente».

Durante la presentazione, Contessa aveva introdotto il filo rosso della mostra rappresentato dall’approccio di Dudovich con la fotografia, come fonte di espressione, e si era soffermata su un aspetto particolare, la rappresentazione, come detto, della figura femminile. «Dudovich - aveva sottolineato - ritrae donne emancipate, libere, elegantissime, molto moderne per i primi decenni del Novecento anticipatrici ed epigoni dell’oggi». L’esposizione sarà visitabile fino al 10 gennaio. —
 

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