Krapfen, risotti, tonno e coniglio nel ricettario di Svevo
Buon compleanno, Svevo! Lo scrittore, infatti, è nato a Trieste il 19 dicembre del 1861. E allora, bisogna pur festeggiarlo. E occorre pure celebrare questo Natale che sta per arrivare. Così, il Piccolo ha pensato bene di rendere omaggio al signor Ettore Schmitz “omaggiando” i suoi lettori di una chicca “golosa”. Di che si tratta? Ecco qua: questo pomeriggio alle 17.30, al Ridotto del Verdi, non potete mancare alla presentazione dei due volumi “A tavola con Italo Svevo. Il ricettario di Villa Veneziani”, a cura di Simone Volpato (con una prefazione di Arrigo Cipriani, il guru dell’Harry’s Bar di Venezia).
Si tratta della pubblicazione, con aggiornamenti e aggiustamenti intesi a rendere le ricette tuttora fruibili, di un quaderno manoscritto che proviene proprio dalle cucine della villa in cui Svevo ha vissuto. La pubblicazione, realizzata dal Piccolo insieme alla Libreria Antiquaria Drogheria 28 di Volpato, si è avvalsa dell’archivio, delle fotografie e della consulenza del Museo Sveviano e di un breve intervento di Riccardo Cepach, responsabile del museo. A presentare i due volumetti, “Primi e secondi” e “I dolci” saranno il sindaco Roberto Cosolini, Volpato, Cepach e Daniela Susel, chef e co-curatrice della revisione delle ricette di Villa Veneziani. Moderatore dell’incontro sarà Paolo Possamai, direttore del Piccolo. Perché? Perché il primo dei due volumi (quello dedicato a “Primi e secondi”) sarà in edicola in omaggio con il nostro quotidiano domani, mentre il secondo (riservato ai dolci) verrà distribuito venerdì, il giorno dell’anniversario della nascita dello scrittore. La pubblicazione è stata resa possibile dalla collaborazione di Portopiccolo Sistiana (il cui ristorante Maxi's e la cui pasticceria Pek propongono fino al 30 dicembre una selezione di ricette originali tratte dal ricettario). Eccolo, il regalo di Natale del Piccolo ai suoi lettori.
Come si è arrivati alla scoperta del “Ricettario”, è cosa nota: nel 1945, il bombardamento di Trieste riduce a un cumulo di macerie Villa Veneziani. Qualche mese prima, però, i parenti di Svevo hanno portato in Veneto gran parte dei suoi libri, chiusi in casse. Magari finisse qua: sarebbero andati persi una seconda volta visto che Letizia Fonda Savio, la figlia di Italo, li aveva dati in affido ad Anita Pittoni perché li pubblicasse nelle Edizioni dello Zibaldone. Cosa che non avverrà mai. Nel 1982, dopo la sua morte, l’archivio della scrittrice viene smembrato. Il lieto fine a questo punto c’è: Volpato dà la caccia alle “carte” sveviane. Recupera parte della sua biblioteca e pure questi ricettari, un manoscritto goloso che ci parla della Bomba di tonno, del Risotto alla finanziera, del Coniglio gustoso, del Manzo alla certosina, ma anche di dolci come le Pallottole di cioccolata o i Krapfen Schmitz.
“Questi libri vanno letti con attenzione”, scrive nella prefazione Cipriani. “Sono molto di più di un trattato di storia. Raccontano di come viveva una parte della società ottocentesca. Forse Zeno avrebbe avuto bisogno di sottoporsi ad un pomposo lavacro mentale in dolci eccessi cremosi per riparare le titubanze della sua vita. Ma così probabilmente il capolavoro di Svevo non sarebbe mai stato scritto”.
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