Il Quartetto Werther: «Suonare dal vivo è un bisogno primario»
TRIESTE «Dopo il lockdown percepiamo in sala una diversa atmosfera: il pubblico sembra consapevole della fortuna di vivere l'esperienza della musica in una sala da concerto e non più dal balcone di casa propria: riprendere e ascoltare musica dal vivo – nel nostro caso a suonarla - è vissuto come un bisogno primario».
Le parole del Quartetto Werther – al secolo Antonino Fiumara pianoforte, Misia Iannoni Sebastianini violino, Martina Santarone viola e Simone Chiominto violoncello – spiegano bene il nuovo corso della musica dal vivo nell’anno del covid. Terzo classificato al Premio Trio di Trieste 2019, formatosi sotto la guida del Trio di Parma, l’ensemble era atteso la scorsa primavera a Trieste, potrà ascoltarlo domani al Teatro Miela, per la stagione Chamber Music con doppia replica alle 18 e alle 20.30 in un repertorio che spazia dai classici alle partiture di autori contemporanei.
«Per la prima volta proporremo in concerto l’integrale del brano di Cosmi, Voci, affrontato nel 2019 al Premio Trio di Trieste come brano d'obbligo. Un ascolto particolare perchè il movimento che conclude la suite è pensato esattamente per la nostra formazione, mentre negli altri quattro brani il pianoforte sarà affiancato via via dal violino in Voci I, dalla viola in Voci II, quindi dal violoncello e si esprimerà nella classica formazione del trio con violino e violoncello nel quarto movimento. Concluderemo il concerto con il terzo quartetto di Brahms, un brano al quale siamo legati perché ha ispiratp il nome della nostra formazione: Brahms in una lettera definì il suo quartetto come "l'ultimo capitolo dell'uomo in marsina azzurra e panciotto giallo", chiaro riferimento all'iconografia del Werther di Goethe. È la prima composizione che abbiamo affrontato come quartetto, ogni volta la viviamo in scena con rinnovata intensità, passione, energia».
«Il progetto Werther, Trio per archi con pianoforte, è nato quattro anni fa da un forte interesse verso il mondo della musica da camera – spiegano i giovani musicisti -. Dopo il Conservatorio nessuno di noi aveva intenzione di smettere di suonare insieme. All'epoca non avevamo una particolare esperienza nel mondo cameristico, ma la volontà e la passione erano sufficienti per cercare di creare una formazione stabile, scandita da sonorità decise e dalla vasta gamma timbrica che solo uno strumento totalmente diverso dagli archi come il pianoforte può dare, il suo inserimento ci è sembrato la giusta sfida da affrontare, un percorso non facile, per il quale siamo grati ai nostri ‘tutors’, i Maestri del Trio di Parma e a Pierpaolo Maurizzi». E domani, tornando a Trieste, ecco finalmente l’occasione per conoscere meglio la “città del Premio”: «Lo scorso anno, presi dal concorso, non abbiamo potuto visitarla a fondo, rimedieremo adesso: è una città in cui si respira un'atmosfera d'altri tempi, sprigiona un fascino incredibile e senza tempo con la sua storia, la sua cultura, il suo mare».
Prevendite e biglietti per il concerto presso TicketPoint Trieste – tel. 040 3498276. Dettagli e aggiornamenti sul sito acmtrioditrieste.it.
Playing, Stagione 2020 dell’Associazione Chamber Music, è sostenuta dalla Regione e da Mibact, Comune di Trieste, Iniziativa Centro – Europea, Generali, Banca Mediolanum, Itas Assicurazioni, Suono Vivo – Padova (sponsor della serata) e Zoogami. —
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