Il Premio Pueroni a Pastrovicchio, il fumettista di Trieste che va oltre Disney
TRIESTE Un premio alla carriera, ma soprattutto alla capacità di espandere il mondo Disney oltre i suoi canoni classici. Il fumettista triestino Lorenzo Pastrovicchio si è aggiudicato la quarta edizione del Premio “Giacomo Pueroni” quale “Miglior disegnatore di fantascienza”, riconoscimento annuale a cura dall’Associazione culturale Etra in collaborazione con l’Associazione Novaludica di Palmanova, ideato in memoria del fumettista scomparso nel 2017 all’età di 53 anni, artista legato a saghe come Nathan Never, Zona X e Jonathan Steele.
Classe 1971, diplomato all’Istituto d’arte “Nordio”, Lorenzo Pastrovicchio entra ben presto a far parte dell’Accademia Disney di Milano, collaborando con Giovan Battista Carpi, il mentore che gli permetterà di spiccare il volo nel 1994 tra le tavole della “Walt Disney Co. Italia”, la sigla con cui inizierà a comporre per “Topolino”, “Giovani Marmotte”, “ Minni & Co.” e soprattutto “Paperinik”.
Già, Paperinik. L’alter ego di Paperino diventerà un cavallo di battaglia per la china di Lorenzo Pastrovicchio, versione riveduta e (s)corretta di un personaggio qui slegato dall’indolenza e dalla sonnolenza ma nutrito di altra epica e nuove cifre narrative, anche di stampo fantascientifico.
Un filone che verrà felicemente tradotto all’interno della serie “Pk New Adventures”, iniziato nel 1997 e archiviato nel 2005, anche a base di sequel e volumi.
Il “Giacomo Pueroni” non è il primo riconoscimento ottenuto da Lorenzo Pastrovicchio. Nel 2003 può mettere infatti in bacheca anche il “Topolino d’Oro” per il “miglior progetto libri della stagione”, e qualche anno più tardi avrà modo di alimentare la sua vena artistica tra le nuvole parlanti, lavorando ancora nell’universo Disney dedito alla fantasy, questa volta con “Q Galaxi”, “Wizard of Mickey”, sino a dare ancor più libero sfogo alla vocazione lavorando per “Darkenblot” (Panini Comics) dove troviamo Macchianera, sì, uno dei nemici per antonomasia di Topolino, qui rimodellato in atmosfere più dark.
«Confesso che l’emozione per il premio è stata forte – ha affermato Lorenzo Pastrovicchio –. Penso infatti a colui al quale il premio è intitolato e a coloro che lo hanno vinto nelle prime edizioni, da Mario Alberti a Massimo dall’Oglio e Matteo Scalera, tutti grandi interpreti. Lo reputo un riconoscimento al mio percorso e alle mie attitudini innate sin dalle prime esperienze - continua l’artista triestino quando mi venne riconosciuta la capacità di esplorare il mondo della fantascienza, una strada che ho sempre perseguito in fondo. Posso dire di aver cercato di lavorare sul mondo Disney oltre le caratteristiche abituali. Un lavoro – ha aggiunto il fumettista triestino – che è stato recepito anche dai giovani autori professionisti, alcuni dei quali dichiarano di essere cresciuti con le mie storie».
Anche Lorenzo Pastrovicchio punta a crescere ulteriormente. Sì, perché l’ipotesi dell’insegnamento sembra anch’essa fantascienza («Una tantum, non mi appaga ora»), quindi meglio altri lidi, progetti e colori. Quali? Topolino torna alla ribalta. È lui infatti il protagonista della rilettura in salsa Verne, con la storia “19999 Leghe sotto i mari”, con testi di Francesco Artibani.
Il futuro non si farà attendere, forse non con la griffe Disney ma con la tecnica del cartone animato. —
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