Franco Chersicola, 50 anni d’arte celebrati con la Danza dei Centauri

Oggi alla Sala Veruda vernice della personale di sedici opere di grandi dimensioni

realizzate dal pittore nell’ultimo decennio, con una riflessione sull’esodo

Marianna Accerboni

TRIESTE. Cinquant'anni d'arte vissuti con impeto e riservatezza: Franco Chersicola, pittore i cui lavori sono caratterizzati da un gesto dal sapore michelangiolesco, intrecciato però alle istanze del lessico contemporaneo, festeggia l’anniversario con una bella rassegna che si apre nella Sala Veruda oggi alle 18.30. E che ripercorre in particolare l’ultimo decennio della sua attività creativa, iniziato con il ciclo di Nevera, dedicato al mare e ai suoi miti, la cui premessa incontriamo in mostra negli intensi e suggestivi lavori intitolati “La rotta notturna” e “Sosta per la prima luce”.

Sedici sono le opere esposte, tutte dipinte a olio su tela e in parte realizzate in quella imponente dimensione molto amata dall’artista e coerente con il suo stile, che esprime una capacità non comune di rendere partecipe il fruitore attraverso un gesto pittorico ampio e coinvolgente quanto le note wagneriane. E che testimonia anche di una vita nata sul mare, a Capodistria nel 1954, alludendo altresì, in senso lato e filosofico, all'esodo.

Tema centrale della rassegna è infatti il rapporto tra gli esuli e la propria terra, declinato mediante uno tono narrativo espresso attraverso il ritmo di un’epica contemporanea, che racconta un doppio punto di vista, orientato al pensiero della patria abbandonata ma anche di quella acquisita. E tutto ciò, nell’ambito di una tragica esperienza dall’afflato corale che si palesa in una sorta di viaggio, coerentemente con il titolo della mostra dal richiamo arcaico, “L’approdo degli antichi”.

Il ciclo espositivo, accompagnato da un catalogo con vari contributi, si conclude con una sorpresa: un dittico di grande dimensione, concluso in questi giorni e perciò inedito, intitolato “La danza dei centauri”, in cui l’artista, autodidatta con al suo attivo un’attività espositiva svolta dal 1977 in Italia e all’estero, rappresenta i figli Enea e Fidia con le compagne della loro vita.

Fondatore di una scuola, in cui si sono formate più generazioni di artisti, Chersicola, come accade nelle favole, incontrò nel 1987, nel contesto di una sua personale alla Sala Comunale d’Arte di Trieste, Giorgio Costelli, che gli offrì un contratto per trasferirsi a New York e lavorare in esclusiva per la sua galleria. Che Chersicola fu costretto all’epoca a rifiutare per ragioni famigliari.

Il grande gallerista, che era di madre istriana e viaggiava con il suo aereo privato, era infatti rimasto affascinato dalle citazioni di artisti rinascimentali che il pittore aveva esposto allora: «Negli ultimi anni sono stato molto schivo e mi occupo dei miei allievi, che mi danno molto. L’idea e l’organizzazione della mostra è tutta di Enea, l’emozione però comunque c’è sempre. - afferma il pittore - Non ho fatto scuole ma ho studiato tutta la vita. Per me la pittura è una cosa seria che si basa su concetti seri e soprattutto su una cultura precisa del passato, che io non dimentico: mi riferisco al Barocco e al Rinascimento. I classici sono fondamentali, li ho sempre nella mia mente assieme ai Romantici e ai Preraffaelliti, che cerco di tradurre in chiave moderna».

Presentata dall’associazione Il Sestante con la collaborazione del Liceo Artistico “Nordio” e curata da Tivarnella Art Consulting con la partnership di Studio Psacaropulo, la mostra sarà visitabile fino al 10 aprile (orario 10-13 e 16-20/ info e prenotazioni: info@tivarnellaart.com o 347.6091354). E sarà scandita da eventi e visite esperienziali notturne, in tema con l’atmosfera della rassegna, riservate a “navigatori” esperti com’è Franco Chersicola, da una performance di live painting e da un contest di riuso che prevede il coinvolgimento diretto del pubblico. —

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