Con “Rivoluzione!” al Verdi di Trieste ritornano le Lezioni di Storia

Da domenica 18 novembre al 24 febbraio sei incontri ideati da Laterza con il Comune di Trieste e “Il Piccolo”
louis xvi on his way to the temple prison, during the french revolution, is made to wear a green bonnet, a convict's bonnet. from a contemporary print.
louis xvi on his way to the temple prison, during the french revolution, is made to wear a green bonnet, a convict's bonnet. from a contemporary print.

TRIESTE Quando, il 25 ottobre 1917, Lenin arrivò in tram e a piedi al Palazzo Smolny, quartier generale del colpo di Stato bolscevico, non aveva ancora idea di come conquistare il potere mettendo in atto idee che covava da tanti anni. Del resto spesso le rivoluzioni nascono così: un’idea cova magari per decenni restando appannaggio di una minoranza, e poi improvvisamente nel giro di qualche giorno tutto cambia e il mondo si mette a girare da un’altra parte. Perché ogni rivoluzione è un racconto costruito attorno a personaggi e a fatti quotidiani che all’improvviso diventano straordinari.

Sarà questo, e cioè indagare le fratture profonde e a volte inattese che danno il via alle rivoluzioni, il tema e il filo conduttore della nuova serie delle Lezioni di Storia che prenderà il via domenica 18 novembre alle 11 al Teatro Verdi di Trieste per concludersi dopo sei incontri il 24 febbraio 2019. Promosse dal Comune di Trieste, ideate e progettate dagli Editori Laterza con il contributo della Fondazione CRTrieste e con la media partnership de “Il Piccolo” le lezioni di storia intitolate “Rivoluzione!” vedranno sfilare sul palco del Verdi sei storici che parleranno di altrettante rivoluzioni, a coprire un arco temporale di due secoli, dal 1789, anno della Rivoluzione francese, al 1989, anno delle Rivoluzione democratica seguita al collasso dell’Unione sovietica. Si comincia il 18 novembre con Mascilli Migliorini, che appunto parlerà della Rivoluzione francese, fondamento di tutte le costituzioni che verranno.

Poi sarà la volta di Alberto Mario Banti, il 16 dicembre, che parlerà su “1848. La rivoluzione patriottica”, quella Primavera dei popoli che squassò l’Europa e l’Italia dando il via alla corse per le identità nazionali. Il 13 gennaio Angelo D’Orsi, professore di Storia del pensiero politico all’Università di Torino, tratterà della Rivoluzione russa, mentre il 20 gennaio Emilio Gentile, massimo esperto del fascismo, racconterà come, tra il 1922 e il 1925, una classe dirigente formata principalmente dai combattenti della Grande Guerra delusi dalla “vittoria mutilata”, attuò il programma di Mussolini trasformando un regime liberale in uno Stato totalitario. Domenica 10 febbraio Marcello Flores affronterà il tema del ’68 e della Rivoluzione studentesca, una rivolta che avrebbe investito anche la cultura e il costume, mentre il 24 febbraio Valentine Lomellini, docente di Storia dell’integrazione europea all’Università di Padova, chiuderà il ciclo con la Rivoluzione democratica del 1989, spiegando come in pochi mesi implosero i regimi comunisti che si erano imposti alla fine della seconda guerra mondiale dando inizio a quella fase storica nota come globalizzazione che stiamo ancora vivendo. Fino, chissà, alla prossima rivoluzione.

Lasorte Trieste 05/11/18 - Palazzo Gopcevich, Presentazione Lezioni di Storia
Lasorte Trieste 05/11/18 - Palazzo Gopcevich, Presentazione Lezioni di Storia


«In fondo siamo tutti un po’ rivoluzionari», ha suggerito ieri l’assessore alla Cultura del Comune di Trieste alla conferenza stampa di presentazione del nuovo ciclo delle Lezioni Storia. «Stiamo vivendo un periodo distante dal momento democratico maturato nell’Italia del dopoguerra lasciando il potere in mano a un’oligarchia di pochi incapaci», ha aggiunto l’assessore in un impeto «di autocritica al sistema di cui faccio parte». Lodovico Steidl, responsabile della Laterza, ha invece sottolineato come l’idea di affrontare il tema della nascita delle rivoluzioni sia direttamente collegato «all’età dell’ incertezza che stiamo vivendo». Gli incontri, ha sottolineato ancora Steidl, anche quest’anno saranno gratis, «grazie al contributo del Comune di Trieste della Fondazione CRTrieste», rappresentata dalla neo presidente Tiziana Benussi.

Come già avvenuto nelle precedenti cinque rassegne tra lezioni di storia e di filosofia, «le presentazioni -ha detto il vicedirettore de “Il Piccolo” Alberto Bollis - saranno affidate ai giornalisti dell’area Cultura del giornale, Arianna Boria, Alessandro Mezzena Lona e Pietro Spirito». “Il Piccolo”, inoltre, ha ricordato ancora Bollis, attraverso la comunità dei lettori “Noi Il Piccolo” - che ha già oltre 17 mila persone registrate - riserverà venti posti privilegiati al Verdi a ogni incontro (tutti alle 11 del mattino). Inoltre il giornale metterà disposizione sul sito www.ilpiccolo.it la registrazione delle lezioni, seguite in streaming- sia dal giornale che dal Comune. —


 

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