Beppe Severgnini a Link: «Vi racconto Trieste dal mio Diario di cronista»

Inizia domani in piazza dell’Unità il Festival del giornalismo. Tra i primi ospiti, e premiati, c’è Riccardo Iacona

TRIESTE Si apre domani, con Riccardo Iacona alle 19. 30, la sesta edizione di Link, il Festival del buon giornalismo del Premio Luchetta: appuntamento a Trieste, nella Fincantieri Newsroom in piazza Unità in cui si alterneranno, fino a domenica, una trentina di talk, incontri e interviste d’autore con oltre un centinaio di protagonisti. Sarà un’inaugurazione nel segno dei primi 25 anni della Fondazione Luchetta, quella di domani: attraverso la consegna a Riccardo Iacona del Premio Speciale 2019 torneremo alle origini della Fondazione, nel 1994, quando il giornalista, allora di passaggio a Trieste come inviato nell’ex Jugoslavia, suggerì di trasformare i tragici fatti di Mostar in una chance di solidarietà concreta per i bambini vittime della guerra. «Sono onoratissimo per questo premio che si incrocia con gli inizi della mia storia professionale – spiega Iacona –, la Fondazione Luchetta ha promsso iniziative umanitarie di altissimo livello in questi decenni: il modo migliore per ricordare i colleghi uccisi a Mostar e a Mogadiscio».

E alle 21 i riflettori della prima serata di Link saranno puntati su un giornalista istrionico e di grande talento scenico, Beppe Severgnini: al festival si racconterà attraverso una narrazione intima e appassionata, il “Diario sentimentale di un giornalista”. «Un viaggio – spiega Severgnini – certamente autobiografico, perché parte dai miei primi passi sulla strada del giornalismo. Tutto comincia da un ragazzo che scriveva sulla Provincia di Cremona, ci sono i ricordi alla scuola di Montanelli in via Solferino, c’è la televisione e il periodo alla direzione di 7. In parallelo alle incursioni autobiografiche, sull’altra rotaia c’è la musica: un binario altrettanto personale, da Bruce Springsteen a Battiato, da Lucio Dalla ai Talking Heads. Individuale, ma non individualistico: perché mi piace condividere riflessioni che possono tornare utili a chi mi ascolta: come si accettano il successo e la sconfitta, come si affronta un Paese diverso dal proprio, come si viaggia …».

Una sorprendente messa in scena, dunque, per trasporre in chiave teatrale l’ultimo libro di Severgnini, “Italiani si rimane” (Solferino). Con lui, ad “accendere” la miccia dello spettacolo ci sarà la giovane artista radiofonica Serena Del Fiore, di Radio Iulm. «La formula scenica – racconta Severgnini – è un ottimo modo per avvicinare alla lettura, per questo sto registrando il mio catalogo sulla piattaforma audible. Un libro si può leggere ma si può anche ascoltare: non tutto è in funzione della parola scritta, conta la capacità di coinvolgere chi ci legge o ci ascolta». «E domani sera - continua Severgnini - il pubblico mi troverà in Piazza Unità: l’ultima volta che sono stato a Trieste, portando a teatro “La mia vita è un viaggio”, la città mi ha ripagato di una passione che le porto da sempre. Domani, ancora una volta, vi racconterò la mia fascinazione per Trieste: un intero capitolo dell’ultimo libro è dedicato alla città».

A Link 2019, fino a domenica, ci saranno anche Diego BianchiZoro’, Enrico Mentana, Alberto Matano, Emma D’Aquino, Claudio Pagliara, Gian Antonio Stella, Virman Cusenza, Gennaro Sangiuliano, Barbara Schiavulli, Nico Piro, Francesco Specchia, Franco Di Mare. Gli incontri sono aperti al pubblico gratuitamente, fino a esaurimento dei posti. —
 

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