Ariella Reggio apre la Contrada di Trieste in mascherina per “Ottantena”
TRIESTE E smettetela con questa quarantena. Pensate solo che a ottobre, con la riapertura delle stagioni teatrali, potrebbe diventare... ottantena.
Più o meno è ciò che si augurano, con il tanto di ironia che basta, quelli della Contrada. Che ieri hanno presentato il cartellone in abbonamento 2020/21 del Teatro Bobbio. Un palinsesto di 12 titoli, da inaugurare giovedì 1 ottobre, proprio con "Ottantena".
Ci voleva tutta capacità di stare al gioco di Ariella Reggio, straordinaria pin-up "di una certa età", mascherinata ma per niente demoralizzata, per trasformare in spettacolo uno degli aspetti più soffocanti di questi mesi. E inventare assieme a Davide Calabrese (quello degli Oblivion) lo spettacolo d'apertura. Un "comedy show per Signora e mascherina" alla maniera degli stand-up comedian americani (da Lenny Bruce a Robin Williams, dal nostro Daniele Luttazzi ai recenti De Carlo e Ferrario). Solo che lei è una signora "di una certa età" - ci tiene a sottolineare - e come partner ha scelto un giovanissimo percussionista, Anselmo Luisi.
Annunciati da Livia Amabilino e Diego Matuchina, direttrice artistica e direttore organizzativo all Bobbio, ci sono poi gli altri 11 titoli. Il cartellone mette insieme spettacoli che si sarebbero dovuti vedere alcuni mesi fa (se la pandemia non li avesse messi, anch'essi, "in quarantena") assieme ad altre, più nuove proposte.
Tra cui spiccano ben 5 produzioni della Contrada. La più curiosa, per il momento, è quella che si intitola "Era una fantasma" e a febbraio schiererà in palcoscenico Lorenzo Lavia (anche regista), Ninni Bruschetta, Matteo Branciamore, e Lodovico "Lodo" Guenzi. Trentaquattrenne, musicista, front-man di Lo stato sociale, giudice x-Factor, in questi giorni anche alla Biennale Cinema con il film "Est", Guenzi (che è cresciuto alla Nico Pepe di Udine) sfoggia pure un versante d'interprete, valorizzato in "Era un fantasma", commedia-analisi sugli inciampi della famiglia contemporanea, firmata da Arianna Mattioli.
Ancor più giovane è Davide Rossi che gioca la carta dell'età nella più romantica e divertente storia cinematografica su vecchiaia e giovinezza. Cioè "Harold e Maude", film anni '70 di Hal Ashby, che rivive a teatro sempre con Ariella Reggio, ma anche con Marzia Postogna e Enza De Rose. La regia è di Diana Höbel. Altra produzione La Contrada sarà "Jolanda, la figlia del corsaro nero", in cui Veronica Pivetti (vista poche stagioni fa con "Viktor e Viktoria") affronta l'avventuroso mondo di Salgari, guidata dalla regia di Walter Mramor e Giovanna Gra. Cui vanno aggiunti "Montagne russe" (con Martina Colombari) e "Il malato immaginario (con Emilio Solfrizzi).
Le produzioni ospiti offrono come, come sempre, un gran bouquet di formati. Si va da una movimentata storia d'Italia in ballo (dalle balere del dopoguerra alle discoteche techno in "Le bal", dal 6 novembre) alla commedia francese ("Il rompiballe" di Francis Veber, dal 20 novembre). Da Dario Fo ("Coppia aperta quasi spalancata") a Peppino De Filippo ("Non è vero ma ci credo"). Fino ai contemporanei "Il giocattolaio" e "Figlie di Eva" (con la star Maria Grazia Cucinotta). Invariati prezzi, carnet, formule di abbonamento, tutte sul sito www.contrada.it. —
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