A Trieste si va alla scoperta di misteri e segreti dell’antico Egitto
TRIESTE I misteri, l'architettura, l'arte e persino i regimi dietetici dell'epoca. Alcuni dei segmenti storici più intriganti dell'antico Egitto caratterizzano il cartellone di "Primavera Egittologica Tergestina", iniziativa a cura del Comune di Trieste e del Civico Museo di Storia e Arte, progetto allestito nella Sala Conferenze dell'Orto Lapidario di Piazza della Cattedrale 1 a partire da domenica 29 aprile, sempre con inizio alle 11 e con ingresso libero.
Edizione numero "zero", quest'anno strutturata in forma sperimentale sulla base di quattro incontri domenicali, un primo focus affidato per l'occasione ad una squadra di conferenzieri legati alla sezione Giuliana della Società Friulana di Archelogia, al Museo Egizio di Torino e allo stesso Museo di Storia e Arte di Trieste. Un viaggio che si inaugura con un classico del genere, tema spesso romanzato o al centro di saghe cinematografiche come la figura del principe Tutankhamon. Qui l'incontro di domenica - intitolato "L'ultima protezione del principe Tutankhamon: le radici oscure della maledizione" - vede da relatore Andrea Vitussi e gioca inevitabilmente sui tratti misterici dei ritrovamenti archeologici e nello specifico della tomba KV62, attorno alla quale gravitano ipotesi (e leggende) rivolte allo spunto chiave dell'antica cultura egizia, la " vita oltre la morte".
Il secondo scalo è datato domenica 6 maggio e propone "La musica dell'antico Egitto", incontro a cura di Susanna Moser (Civico Museo Storia e Arte di Trieste), tappa basata sul ricco patrimonio di documenti e strumenti rinvenuti nel corso dei secoli e in grado di fornire uno spaccato esauriente circa gli stilemi e le prassi esecutive in auge nella terra dei faraoni.
Domenica 13 maggio è la volta dell'incontro più atipico, riguardante la dieta alimentare nell'antico Egitto, spunto accompagnato dal titolo "Archeologia e dieta: dalle fonti ai resti umani. Uno studio dal Predinastico all'Epoca Tarda (3900 - 332 a.C)", affidato alla relazione di Chiara Zanforlini, studiosa del Museo Egizio di Torino. L'appuntamento verte anche qui sul vasto scibile di materiale, dalle fonti iconografiche alle analisi sui tessuti, denti e ossa effettuate sui resti scheletrici o mummificati.
L'epilogo di "Primavera Egittologica Tergestina" è programmato per domenica 27 maggio e si traduce nell'incontro " Giza: uno scavo diviso e con - diviso", viaggio tra piramidi e vestigia con Marina Celegon, della Società Archeologica Friulana (www.museostoriaeartetrieste.it).
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Piccolo