A spasso con sir Richard: ecco la Trieste di Burton
TRIESTE Un frammento delle memorie legate a James Joyce e una piccola mappa dedicata alle esperienze locali di Richard Francis Burton. Parte del vissuto respirato a Trieste dalle celebri personalità di lingua inglese del IX secolo rivive tra venerdì e sabato, appuntamenti a cura del Comune di Trieste catalogati sotto la voce “Itinerari letterari-Joyce e Burton”.
A Joyce è dedicata la tappa di domani, ambientata dalle 11 in via Pescheria 7, nel cuore della zona Urban nei pressi di piazza Cavana, sede all’epoca di una vezzosa quanto minuta casa di tolleranza (leggi bordello) detta “Il metro cubo” per le sue ridotte dimensioni ma particolarmente gettonata dallo scrittore irlandese, al punto da farne cenno anche in un carteggio all’amico Italo Svevo.
Il colorito retaggio dei trascorsi triestini di Joyce verrà ora immortalato con una targa commemorativa, attesa al battesimo alla presenza di Renzo Crivelli, docente di Letteratura inglese al Dipartimento di studi umanistici dell’Università, scrittore e presidente della Trieste Joyce School.
Più articolato il momento che riguarda l’omaggio a sir Richard Francis Burton, programmato sabato, sempre dalle 11 ma nella sede del Museo Sveviano e del Museo Joyce di via Madonna del Mare 13. La mattinata dedicata all’esploratore, orientalista, archeologo e scrittore, nonché console di sua maestà britannica a Trieste tra il 1872 e il 1890, si avvale per l’occasione di diversi affreschi commemorativi, curati dal docente Michael Walton.
In primo piano la presentazione del nuovo pieghevole intitolato “La Trieste di sir Richard Francis Burton”, agile mappa ideata dallo stesso Michael Walton, redatta in italiano e in inglese, con traduzioni curate da Riccardo Cepach e realizzata sotto l’egida del Servizio biblioteche del Comune di Trieste.
L’opera descrive e guida tra i luoghi, le abitazioni e i teatri cittadini più significativi e cari nell’arco del soggiorno triestino di Richard Burton, sedici scali in tutto, dall’appartamento abitato sino al 1882 in piazza della Stazione 8, ora piazza della Libertà, transitando poi per l’Hotel Obelisco, l’Hotel de la Ville, il Ridotto del Verdi, approdando poi al Caffè degli Specchi, i vari uffici consolari e le biblioteche. Una curiosità.
Lo scrittore amava particolarmente la scherma e godeva di una solida fama di spadaccino, vena affinata non solo con la firma di due manuali tecnici ma con l’intensa pratica svolta sulle pedane della sala d’armi di via Sanità 11, ora via Diaz.
La mattinata di sabato prevede inoltre la proiezione del documentario “Il leone e la leonessa-Vita di Sir Richard Francis Burton e di sua moglie Isabel”, opera di Riccardo Cepach, a cui seguirà una sorta di walking tour tra le vie storiche trattate, con Michael Walton in veste di Cicerone.
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