«Zero certezze con Picchione» Esposizioni e fiere in fuga da Trieste

Bolelli: «Così non si può lavorare, emigreremo a Portorose con Mare Nordest Le pratiche ci mettono 8 giorni per fare un piano». Rovinelli: «Regole e tempi certi»

La Soprintendenza ai Beni Architettonici con le sue regole e i suoi tempi sta rischiando di mettere in ginocchio anche la programmazione di parecchie manifestazioni. Senza un certo anticipo sul via libera agli allestimenti necessari per gare, iniziative, esposizioni o stand gli organizzatori non riescono a pianificare nulla. E men che meno a coinvolgere importanti sponsor e personaggi che, come è ovvio, hanno già un calendario fitto di appuntamenti. «Se le cose non cambiano siamo pronti a spostare la nostra iniziativa in Slovenia, a Portorose, - tuona Roberto Bolelli, anima di Mare Nord Est - perché a queste condizioni non è più possibile lavorare. Ne perde Trieste, la sua vocazione turistica e chi gravita professionalmente attorno a queste iniziative». Fino allo scorso anno la prassi era diversa. Indicativamente due mesi prima della manifestazione si presentava richiesta al Comune indicando nei dettagli esigenze e progetto. Se qualcosa non andava, lo si veniva a sapere con largo anticipo. Si facevano eventuali modifiche e tutto era risolto. Ma ora la musica è cambiata. A dettare legge è la Soprintendenza che a chi ha presentato al Comune la domanda il 29 novembre scorso, non ha ancora dato una risposta. Senza tener conto che la domanda per l'allestimento delle strutture servite al Palio dei Rioni, presentata direttamente il 20 febbraio scorso negli uffici predisposti dalle Belle Arti in piazza Libertà, risulta dai documenti protocollata il 20 febbraio ma acquisita dalla Sovrintendente Maria Giulia Picchione il 28. Otto giorni per passare da un ufficio all'altro. Otto giorni per fare trenta metri, un paio di piani. Quella presentata il 14 febbraio scorso per la manifestazione sulla cioccolata che dovrebbe venir inaugurata domani in piazza Sant'Antonio, non ha ancora ricevuto risposta. Ad attendere l'ok è anche l' iniziativa Viale in Fiore che per il prossimo 15 marzo prevede la partecipazione di decine di espositori. Tutto in stand by.

«Della necessità di fare domanda alla Soprintendenza per allestire strutture per ospitare iniziative, - riferisce Vincenzo Rovinelli, organizzatore di Cioccolatiamo - si è saputo nel momento in cui la Picchione ha fatto smontare la tensostruttura per il carnevale europeo. Fino a quel momento nessuno ci aveva detto nulla.

«Se ci sono tempi e regole da seguire lo faremo, senza problemi, - aggiunge - ma che ci venga consegnato un iter da seguire ben chiaro. Inoltre, come accade a Udine, sarebbe opportuno che in Comune venga istituita una figura che faccia da interlocutore tra amministrazione e Soprintendenza».

Nel comune friulano, infatti, chi necessità di un permesso simile, porta la domanda al Comune ed è la stessa amministrazione a far dirottare la richiesta alla Sovrintendenza e a comunicare all' interessato il responso. A Trieste, con chi lamenta tanta lentezza e esorbitanti ritardi nel ricevere parere positivo o negativo, la Sovrintendente si fa forte del suo diritto ad avvalersi di 120 giorni di tempo. «Abbiamo bisogno di una tensostruttura di 10 metri per 20 in piazza Ponterosso, nella zona adibita a parcheggio - spiega Bolelli di Mare Nord Est - oltre all' allestimento di una decina di gazebo lungo il canale». La manifestazione è prevista dal 9 all' 11 maggio prossimo. Ma ad oggi nessuna certezza. «E come facciamo a coinvolgere degli sponsor, degli espositori e ad invitare personaggi del calibro di Enzo Maiorca, come è stato fatto nella passata edizione, a prenotare i biglietti aerei, senza avere una certezza?", si chiede Bolelli.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Il Piccolo