Zagabria ci ripensa, l’Arena di Pola esclusa dalla corsa all’Unesco

Il ministero croato della Cultura ritira la candidatura. L’Anfiteatro subì pesanti interventi strutturali negli anni ’80

POLA. Pur considerato unanimemente il monumento storico-culturale più importante della Croazia, l’Anfiteatro romano di Pola non avrebbe i requisiti per essere inserito nell’elenco dei beni patrimonio mondiale dell’Unesco: il ministero croato della Cultura ha ritirato per la terza volta in pochi anni la candidatura dell’Arena, che data al 27 a.C. La bocciatura non è definitiva: resta la speranza che venga promossa al rango di altri importanti monumenti del paese, come il complesso episcopale della Basilica eufrasiana di Parenzo, il centro storico di Traù e la cattedrale di San Giacomo a Sebenico. Zagabria deciderà comunque sul da farsi dopo che sarà stato completato lo studio comparativo sugli anfiteatri romani nel mondo.

La prima volta l’Arena venne candidata a patrimonio Unesco nel 1996. All’epoca l’Icomos, organo di consulenza professionale e scientifica alla Commissione Unesco, aveva constatato come il monumento fosse un esempio di ottima conservazione di una costruzione di epoca romana, nonostante i più che discutibili interventi di restauro parziale del diciannovesimo e degli inizi del ventesimo secolo, non realizzati nel pieno rispetto dei canoni di conservazione dei beni culturali. Icomos aveva già allora annotato come il monumento non soddisfacesse ai criteri per l’inclusione nell’elenco: giudizio espresso anche sulla candidatura lanciata nel 1999 e infine in quest’ultima occasione. Da qui la decisione di ritirare la candidatura presa da Zagabria, che così potrà fare un nuovo tentativo negli anni a venire: una eventuale ulteriore bocciatura da parte della Commissione Unesco avrebbe precluso possibilità ulteriori.

Il ministero ha precisato che la decisione è dovuta ai pesanti interventi strutturali che l’Arena ha subito in passato. Negli anni Ottanta del secolo scorso, nello specifico, i sotterranei furono presi a colpi di martelli pneumatici per ricavarne una pizzeria e alcuni esercizi commerciali. I locali ebbero vita breve, ma è rimasto lo scempio compiuto sulla struttura dell’anfiteatro. Nella valutazione dell’Icomos non si fa comunque alcun cenno a questi ultimi interventi strutturali sull’Arena.—

P.R..

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