Viticoltori del Carso furiosi: «La Regione ci discrimina»

Dura lettera dell’Assoagricoltori a Shaurli dopo gli ultimi bandi sulla Doc Prosecco «Trieste coinvolta solo per concedere agli altri l’impianto di Glera. Patti disattesi»
Di Ugo Salvini
20090825 - TORINO - FIN - VINO: CIA;E' VENDEMMIA-MANIA, APPASSIONATI IN LISTA D'ATTESA. La vendemmia di Chardonnay stamattina 25 Agosto 2009. Prendere parte alle operazioni di vendemmia e vinificazione sta diventando una moda. Lo afferma la Cia 'Confederazione Italiana Agricoltori' sottolineando che ''migliaia sono le richieste di ospitalita' di appassionati e curiosi ai titolari di aziende vitivinicole, tanto da rendere ..necessarie vere e proprie liste di attesa''. Si tratta principalmente di donne, professionisti di altri settori, curiosi, apprendisti sommelier e potenziali futuri imprenditori del settore. In cima alla lista delle preferenze le richieste di ospitalita' presso aziende che producono prosecco, ma sono molte anche per i vini marchigiani, pugliesi oltre che toscani. ANSA/TONINO DI MARCO/i51
20090825 - TORINO - FIN - VINO: CIA;E' VENDEMMIA-MANIA, APPASSIONATI IN LISTA D'ATTESA. La vendemmia di Chardonnay stamattina 25 Agosto 2009. Prendere parte alle operazioni di vendemmia e vinificazione sta diventando una moda. Lo afferma la Cia 'Confederazione Italiana Agricoltori' sottolineando che ''migliaia sono le richieste di ospitalita' di appassionati e curiosi ai titolari di aziende vitivinicole, tanto da rendere ..necessarie vere e proprie liste di attesa''. Si tratta principalmente di donne, professionisti di altri settori, curiosi, apprendisti sommelier e potenziali futuri imprenditori del settore. In cima alla lista delle preferenze le richieste di ospitalita' presso aziende che producono prosecco, ma sono molte anche per i vini marchigiani, pugliesi oltre che toscani. ANSA/TONINO DI MARCO/i51

TRIESTE. Trascurati, messi in seconda linea rispetto ai loro colleghi friulani, in definitiva danneggiati. Sono arrabbiatissimi con la Regione i viticoltori del Carso triestino aderenti all’Associazione agricoltori - Kmecka zveza. La causa sarebbe il comportamento assunto dall’amministrazione che fa capo alla presidente Debora Serracchiani in relazione al problema della concessione delle autorizzazioni d’impianto, in particolar modo per quanto concerne la messa a dimora del vitigno autoctono di Trieste, denominato Glera. Per evidenziare la posizione dell’Associazione, Edi Bukavec, segretario dell’Associazione regionale Agricoltori - Dezelne kmecka zveza, ha scritto a Cristiano Shaurli, assessore regionale alle Risorse agricole e forestali.

«Come le sarà certamente noto - spiega nel testo Bukavec - il governo regionale si è impegnato, all’atto della firma del Protocollo d’intesa per il Prosecco Doc, di permettere, in provincia di Trieste, la piantagione, senza alcun limite di superficie, della citata varietà, promettendo che avrebbe dato ai viticoltori triestini la priorità nella concessione della autorizzazione di impianto dei vigneti. Ciò era dovuto - aggiunge Bukavec - alla forzata inclusione della provincia di Trieste nella zona del Prosecco Doc, che ha di fatto consentito che il Consorzio per la tutela dei vini Prosecco Doc si impossessasse, con il sostegno del ministero dell’Agricoltura, della varietà viticola autoctona della provincia di Trieste “Glera”. Tutto questo - sottolinea Bukavec - ha impoverito il patrimonio storico e culturale del territorio triestino e ha recato danno alle sue basi economiche. Il consiglio dell’Associazione evidenzia il fatto che anche questi impegni, di facile realizzazione, non sono stati posti in essere perché la Regione non li ha voluti rispettare. Lo conferma il fatto che, nell’ultimo bando regionale per la ristrutturazione dei vigneti è stata esclusa, per la provincia di Trieste, la varietà di vitigno Glera e ai viticoltori locali sono state annullate le relative domande, il che rappresenta per la realtà vitivinicola triestina un grave danno. Un’altra mancanza di rispetto da parte della Regione - insiste Bukavec - è il bando recentemente pubblicato, relativo alla concessione dei 556 ettari di nuovi vigneti nella zona del Prosecco Doc. Nel decreto della giunta regionale non è individuabile alcuna priorità per i viticoltori triestini, rendendo invece possibile ai viticoltori friulani la loro inclusione nella zona del Prosecco Doc, che così possono effettuare la piantagione della varietà Glera, dalla quale si ottiene il vino Prosecco».

«Un terzo intervento discriminatorio della Regione nei confronti dell’agricoltura triestina - prosegue Bukavec - è la concessione delle autorizzazioni d’impianto dei vigneti del fondo nazionale, predisposta senza tenere conto di alcun criterio di priorità per i viticoltori triestini, ai quali sono state concesse, nel migliore dei casi, poche centinaia di metri quadrati di autorizzazioni d’impianto. Tutto ciò in netto contrasto con le aspettative dei viticoltori locali, anche in virtù degli impegni assunti dalla Regione e riconfermati nelle riunioni dei tavoli di concertazione per la semplificazione delle norme territoriali e ambientali, per la redazione dei Piani di gestione delle zone Natura 2000 del Carso. Tali accordi - conclude Bukavec - hanno trovato realizzazione esclusivamente a vantaggio del vicino Friuli, a scapito della provincia di Trieste. Chiediamo perciò il rispetto degli accordi presi a favore degli agricoltori triestini».

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