Violenze sulle donne Su del 18% in un anno i nuovi casi al Goap
Le violenze sulle donne sono aumentate in città del 18% in un anno. Sono 234 le triestine che nel 2012 si sono rivolte per la prima volta al Centro antiviolenza Goap di via San Silvestro. Si sono sommate alle 104 che già nel passato avevano bussato al Centro e nel 2012 vi sono tornate. In totale dunque l'anno scorso a Trieste 338 donne hanno dichiarato di aver subìto violenza. I casi nuovi (234) sono il 18% in più del 2011 (198). Ma l'aumento non va letto in termini del tutto negativi: secondo il Goap la crescita di casi giunti al Centro antiviolenza dimostra sia che le donne sono più coraggiose nel denunciare, sia che sanno dove andare a cercare aiuto. Preoccupa di più sapere che la violenza si consuma soprattutto in un quadro familiare comune, senza apparentemente destare sospetto. A denunciare violenza sono per la maggior parte madri quarantenni, sposate con figli, diplomate e con un lavoro. Il loro nemico principale è il marito o il partner, come dimostra il 58% dei casi registrati l'anno scorso.
La violenza si consuma dunque soprattutto dentro casa. Gli ex sono responsabili al 26%, gli altri familiari al 10%, mentre il datore di lavoro, l'amico e il conoscente al 6%: quasi mai si parla di estranei. Il profilo dell'uomo che compie atti di violenza ha in media 44 anni, è italiano, risiede a Trieste e si accanisce contro la moglie, la compagna o la ex. Per parlare di violenza devono emergere contemporaneamente più forme a essa riconducibili: comune a praticamente tutte le donne in cerca d'aiuto è la violenza psicologica, per esempio insulti e atteggiamenti denigratori. A ciò si sommano pugni, schiaffi e (nel 20% dei casi) la violenza sessuale.
Negli ultimi cinque anni sono in media 200 le donne che si rivolgono per la prima volta al Centro (214 nel 2007, 198 nel 2008, 222 nel 2009; 211 nel 2010; 198 nel 2011 e 234 nel 2012). L'aumento esiste anche a distanza di 5 anni (+9,3% dal 2007 al 2012). «Significa che ci sono sempre più donne che chiedono aiuto – commenta la presidente del Goap, Tatjana Tomicic -, quel che in termini tecnici definiamo "maggiore emersione" del fenomeno. Oggi rispetto al passato le donne hanno più risorse per sapere dove rivolgersi e uscire dalla spirale di violenza». Del problema si parla di più, a tutti i livelli. La maggior parte delle utenti (per cui in un anno si sono resi necessari 852 colloqui di accoglienza) hanno chiesto aiuto in modo autonomo, anche se non mancano (114 i casi) segnalazioni di violenza da parte di terzi, tra cui familiari, polizia e pronto soccorso. Per quanto la violenza psicologica sia la più diffusa (il 97% delle donne che si rivolgono al Centro dichiara di subire minacce e di sentirsi controllata nella gestione della vita), il 74% denuncia anche di essere stata colpita con oggetti, di aver subìto percosse o tentativi di strangolamento. Il 60% parla di violenza economica:abbandono finanziario o privazione del salario. Lo stalking si presenta al 35% dei casi.
Le donne si rivolgono alle operatrici del Goap ricevendo ospitalità anche con i loro figli. Lì vengono aiutate nella eventuale ricerca di lavoro, con interventi di sostegno psicologico e servizio di babysitteraggio per i bambini.
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