Villa restaurata con pietre del Palazzo di Diocleziano
RAGUSA L'hanno definita la più bella casa ristrutturata lungo le coste orientali dell'Adriatico, sorta sui resti di un'abitazione del XV secolo situata su una delle tante isole dell'arcipelago di Ragusa.
La splendida dimora, che ha sulla parte superiore una piscina e dalla quale si possono ammirare isole e mare, appartiene a un facoltoso peruviano, residente in Sudafrica ma innamoratosi della Dalmazia e delle sue bellezze paesaggistiche.
E fin qui tutto a posto: la vicenda della casa restaurata è stata peraltro ripresa da tutti i maggiori mezzi d'informazione croati. Ma lo scandalo - o presunto tale - è scoppiato dopo che il periodico "D&D" (l'articolo si trova su Internet) ha scritto che nel corso dell’operazione di restauro sono stati utilizzati blocchi di pietra prelevati dal Palazzo di Diocleziano a Spalato, monumento che ha 17 secoli di vita e da anni si trova nella lista del Patrimonio dell'umanità dell'Unesco.
Nell'articolo viene citato Phoebe Harris dello studio design Rees Roberts and Partners, il quale sostiene che i margini della predetta piscina sono costituiti da pietra presa dal Palazzo di Diocleziano. Cosa che è assolutamente vietata.
Il direttore del Dipartimento di conservazione della Città di Spalato, Radoslav Buzancic, ha confermato ai giornalisti di essere a conoscenza del caso, ma di non poter dare valutazioni definitive: «I nostri esperti sono già al lavoro - ha detto - per accertare l'eventuale prelievo. Ho visto la foto della piscina e credo che quella pietra non appartenga alle antichissime mura del palazzo fatto erigere nel 300 dopo Cristo dall'imperatore romano Diocleziano».
«Nell'articolo - prosegue - si rileva pure che i blocchi risalgono all'epoca della costruzione del palazzo da cui sarebbe poi sorta Spalato. Se si voleva attirare l'attenzione verso questa casa tramite dichiarazioni scioccanti, l'obiettivo è stato raggiunto. Non credo però che sia stata utilizzata pietra del palazzo, anche perché al dipartimento non è stato notificato alcun lavoro in tal senso nel nucleo storico di Spalato, interventi che non avrebbero ottenuto il nostro nullaosta».
«A prescindere da ciò, i colleghi ragusei - conclude - stanno studiando l'abitazione del peruviano per verificare se vi sia stato eventuale abuso».
Dal Sudafrica, dove ha sede lo studio di architettura di Antonio Zaninovic che ha firmato il progetto di restauro, è arrivata la smentita nei riguardi dell'articolo di "D&D". Secondo l'architetto Zaninovic, il materiale impiegato nella piscina è stato trattato in modo tale da assomigliare alla pietra rinvenuta in una residenza estiva di Diocleziano nelle vicinanze di Ragusa. «Sono dunque blocchi che non appartenevano né al palazzo di Diocleziano, né alla residenza estiva ragusea dell'imperatore. È vero invece che la pietra della piscina è vecchia e risale con tutta probabilità al XV secolo ma non ha nulla a che vedere con Diocleziano».
Prossimamente i conservatori ragusei daranno una risposta, mettendo fine al presunto scandalo o confermandolo. In quel caso si metterebbero in azione polizia e magistratura.
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