Vermegliano, farmacia Alla Stazione sotto sequestro

Blitz dei Nas e sigilli all’attività: medicinali venduti senza la ricetta e anche da un commesso non titolato
Bonaventura Monfalcone-02.07.2017 Locale sotto sequestro-Farmacia-Vermegliano-Ronchi dei Legionari-foto di Katia Bonaventura
Bonaventura Monfalcone-02.07.2017 Locale sotto sequestro-Farmacia-Vermegliano-Ronchi dei Legionari-foto di Katia Bonaventura

RONCHI DEI LEGIONARI. È stata posta sotto sequestro la farmacia di Vermegliano “Alla Stazione”, in viale Garibaldi, a Ronchi dei Legionari. Il titolare dell’attività, il dottor Fabio Canali, di 60 anni, è stato denunciato, oltre alla relativa sanzione. I reati contestati riguardano la vendita di farmaci senza l’obbligatoria presentazione della ricetta, nonché la somministrazione di medicinali da parte di personale non abilitato.

Tutto è accaduto sabato in tarda mattinata, quando i carabinieri del Nucleo antisofisticazione del Comando di Udine, diretto dal capitano Fabio Gentilini, si sono presentati nella farmacia e hanno proceduto alla notifica dell’illecito.

Da qui, dunque, sono stati apposti i sigilli all’attività, che rimarrà chiusa in attesa della decisione dell’autorità giudiziaria circa la convalida del sequestro. Si tratta di un sequestro preventivo, per il quale l’articolo 321 del Codice di procedura penale riconosce al giudice il potere di disporre la misura quando «sussiste il pericolo che la libera disponibilità di una cosa pertinente al reato in questione, possa aggravarne o protrarne le conseguenze». Il rischio è una possibile commissione di altri reati. I reati contestati al farmacista sono chiari.

La vendita dei medicinali al pubblico senza ricetta, contravvenendo all’obbligo della consegna della relativa prescrizione medica. Ma anche, viene sempre ipotizzato dai Nas, la somministrazione dei farmaci da parte di personale non abilitato. Insomma, a consegnare le medicine ai clienti sarebbe stato anche un commesso, non quindi titolato per questa delicata mansione.

Sabato mattina una squadra in borghese, due militari appartenenti al Nas udinese, si è presentata in farmacia lasciando defluire la clientela presente. Una volta servito l’ultimo utente, con la dovuta discrezione, i carabinieri si sono qualificati davanti al farmacista e hanno proceduto al sequestro, a fronte della notifica dei reati contestati. Il tutto è stato inoltrato all’autorità giudiziaria, la Procura di Gorizia.

Alla farmacia di Vermegliano gli inquirenti ci sono arrivati, come ha spiegato il capitano Gentilini, nell’ambito di una verifica a campione. Si chiama “monitoraggio delle farmacie” e rientra tra i compiti istituzionali dei Nas, che hanno competenza per il Friuli Venezia Giulia. I carabinieri del Nas, alcuni mesi fa, avevano eseguito una prima “visita” alla farmacia di Vermegliano. I militari, in tenuta borghese, si erano “mescolati” per così dire ai clienti, mettendosi in coda.

Erano così emersi comportamenti “anomali”. Da qui la ripetizione dell’operazione al fine di accertare se la circostanza constatata non fosse stata un “episodio” isolato. Invece quei comportamenti sono riapparsi agli occhi dei militari. Elementi sufficienti per sostenere l’ipotesi di accusa nei confronti del farmacista. E sabato l’indagine è culminata nella chiusura dell’attività con la notifica della denuncia.

L’articolo 148 del Decreto legislativo 219/2006 prevede sanzioni per il farmacista che venda un medicinale senza ricetta; in particolare, si parla di una sanzione amministrativa da 300 euro a 1.800 euro quando il farmacista vende un medicinale assoggettato a prescrizione ripetibile senza presentazione della ricetta e, di sanzione amministrativa da 500 euro a 3.000 euro, quando il farmacista vende un medicinale assoggettato a prescrizione da rinnovare volta per volta senza presentazione della ricetta. In quest’ultimo caso l’autorità amministrativa competente può ordinare la chiusura della farmacia da 15 a 30 giorni.

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