Velisti incagliati al Villaggio del Pescatore

Dopo il maltempo vanificati i lavori di dragaggio. Situazione critica anche lungo il canale di Primero
Di Giulio Garau

SISTIANA. Sono bastati pochi giorni di maltempo con, libeccio, bora e mare grosso tra febbraio e marzo e il lavoro di dragaggio condotto lo scorso anno per la manutenzione in particolare del canale Est-Ovest, nel punto più delicato, l’imbocco davanti al Villaggio del Pescatore, è andato in malora.

L’allarme è stato lanciato da alcuni diportisti che con marea non troppo bassa si sono incagliati. Diverse barche a vela sono rimaste bloccate con la deriva incastrata nel fango e hanno dovuto attendere l’alta marea per liberarsi. È stato allertato anche il Consorzio per lo sviluppo industriale, che aveva fatto i lavori lo scorso anno, ma non serviva: lo stesso direttore, Giampaolo Fontana, appassionato velista, uscendo ed entrando nel canale ha “toccato” con la chiglia.

Un’emergenza che non riguarda soltanto il Canale Est Ovest e mette a rischio il passaggio di centinaia di diportisti monfalconesi, ma anche quelli del Villaggio del Pescatore che vedono a rischio la stagione alle porte dell’estate. Un allarme che tocca quest’anno anche il canale di Primero, anche quello recentemente dragato dal Csim, e lo stesso canale Valentinis. «La situazione è molto difficile, abbiamo dovuto spostare le motovedette all’Hannibal, ora teniamo soltanto i gommoni» spiega il comandante della Capitaneria di porto di Monfalcone, Pasquale Di Gioia che conferma anche di essere al corrente della nuova emergenza dragaggi. «Stiamo monitorando la situazione, so che la Regione è stata avvertita».

La situazione più complicata riguarda proprio il punto davanti al Villaggio del Pescatore. «I fanghi che sono stati mossi hanno mangiato almeno mezzo metro di fondale» spiega il direttore Csim, Fontana, che in febbraio aveva fatto il punto della situazione con la Regione in previsione di possibili problemi e ha richiesto indicazioni per una manutenzione urgente. «Nel canale Est Ovest parliamo di una zona a rischio di almeno 300 metri con il fondale insabbiato a macchia di leopardo - spiega - e oltre alla zona del Villaggio ci sono problemi al Canale del Primero e Cedas». Dal Primero sono arrivate le prime batimetrie che indicano che il fango ha ridotto la profondità da 3 a 2,5-2,6 metri.

Ma le procedure burocratiche sono faticose e si rischia di non arrivare in tempo per l’estate. Il Csim ha già contattato gli uffici della Regione per capire come muoversi e bisognerà attendere uno stanziamento ad hoc per i lavori. Lo scorso anno il Csim, nel progettare il dragaggio, era riuscito a realizzare un tipo di manutenzione innovativa. In pratica invece di portare tutto il materiale scavato all’impianto di smaltimento fanghi (gestito da Csim ma che comporta un aumento dei costi) una larga parte, con caratteristiche ambientali sane, era stato disperso in mare in aree precedentemente individuate.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Il Piccolo