Vale un giro d’affari di 2 milioni il turismo culturale di èStoria
Dal venti al trenta per cento di incassi in più nei bar rispetto a un normale fine settimana. Che si sono accresciuti anche del 60% nei locali immediatamente limitrofi alla manifestazione. E poi, alberghi da tutto esaurito e ristoranti, trattorie e agriturismo che hanno lavorato molto intensamente. Il giro d’affari? Fra il milione e mezzo di euro e i 2. E all’interno c’è tutto: incassi delle strutture ricettive, introiti di bar e ristoranti che hanno lavorato bene sfruttando la “massa” di persone, affari dei negozi.
Questo è “èStoria”. Non soltanto cultura ma anche economia. La manifestazione che, secondo gli organizzatori ha richiamato 60mila persone nelle tre giornate di programmazione, ha portato parecchio “indotto” alla città. Del resto, bastava guardarsi in giro per notare un viavai continuo e incessante di persone. Ieri mattina, abbiamo chiesto a diversi commercianti e esercenti cittadini di tirare, come si suol dire, la riga e di tracciare un bilancio. E i commenti, sintetizzati dall’associazione di categoria, sono tutti positivi, tranne qualche rarissima eccezione. «”èStoria” ha nuovamente colpito nel segno - sottolinea Gianluca Madriz, presidente di Confcommercio Gorizia -. Nei tre giorni di manifestazione si è registrato un movimento incessante di appassionati. C’è stata grande partecipazione e gli eventi hanno dato ottimi risultati».
Ma dal punto di vista più squisitamente economico? «Chiaramente, una manifestazione di questo tipo porta benefici a due settori in particolare: alberghiero e ristorazione. Non a caso, la tipologia che ha beneficiato maggiormente di tutta questa iniezione di gente è quella degli alberghi ma hanno lavorato bene anche i bar, soprattutto quelli che si trovano a ridosso della manifestazione nella parte “alta” di Corso Verdi. Ma al di là degli incassi, èStoria ha dato nuovamente visibilità a Gorizia. È una ribalta importante e prestigiosa. Che fare per migliorarla ulteriormente? Forse, ci si potrebbe spostare sulla digitalizzazione ma la formula ha dimostrato di funzionare».
Più in chiaroscuro il bilancio dei negozi. Ma era anche abbastanza prevedibile. Chi viene a Gorizia per seguire èStoria, non necessariamente si ferma in questo o quel negozio per acquistare un paio di scarpe o una maglia all’ultima moda. Positivi anche i commenti del sindaco Ettore Romoli che parla di «manifestazione di livello assoluto». «Oltre ai grandi eventi, ci sono state quest’anno anche una serie di conferenze di grande interesse. Questa è una manifestazione che deve continuare ad essere sviluppata. L’indotto? Il giro d’affari? «“èStoria” non è “Gusti di frontiera”. Eppure attrae un numero considerevole di persone ma soprattutto qualifica la città nel settore più importante, quello culturale».
Altri dati. Dalla tenda Erodoto e dalla tenda Apih gli eventi sono stati trasmessi in streaming dal sito èStoria per un totale di oltre 497.000 visualizzazioni. Il video inaugurale ha realizzato una copertura di 145.000 persone raggiunte con 111.000 interazioni. Inaugurate quest’anno le dirette facebook, la diretta più seguita è stata la premiazione di Alberto Angela con 1.157 visualizzazioni in contemporanea, e il video più seguito quello di Alberto Angela prima della premiazione, con 4.300 visualizzazioni.
Twitter ha registrato una copertura di 141.000 persone, con 48.000 interazioni. La crescita delle interazioni ha toccato il +1500%. Nonostante il profilo Instagram di èStoria sia stato creato una settimana prima del festival, ha raggiunto 10.800 persone.
Il sito www.estoria.it ha registrato nei giorni della manifestazione oltre 109.000 visite, di cui il 77,6 % sono avvenute da smartphone e tablet, di cui l'89,7% dall’Italia e il resto dall’estero. Il sito ha registrato un aumento delle visite del +25% circa. Accresciute anche le collaborazioni con èStoria, un vero e proprio crocevia di collaborazioni culturali con numerose realtà.
Riproduzione riservata © Il Piccolo