Uso distorto dei permessi in Fincantieri: sedici licenziati, c’è anche un sindacalista
MONFALCONE Reiterato abuso dei permessi ex legge 104 del 1992 (dedicati all’assistenza a congiunti e familiari gravemente malati e invalidi) e dei permessi sindacali esterni. Accuse gravi quelle mosse da Fincantieri, che sollevano anche pesanti risvolti per accuse di truffa nei confronti di Inps o Inail, sfociate nel licenziamento del coordinatore delle Rsu della Fiom nello stabilimento di Panzano, Gianpaolo Andrian. Un colpo durissimo alla credibilità di una figura storica e nota nel panorama sindacale della sinistra monfalconese, uno tra i candidati più votati dai cantierini a Panzano, protagonista di molte battaglie sociali.
Ma anche un pugno allo stomaco per la Fiom, che proprio a Monfalcone ha mantenuto posizioni aspre nei confronti della Fincantieri e che ha fatto da apripista a battaglie e vertenze sindacali che hanno fatto eco in tutta Italia visto che il cantiere di Panzano è il principale del gruppo Fincantieri e quello che ha le maggiori commesse.
«Noi siamo garantisti – commenta amareggiato il segretario provinciale della Fiom, Livio Menon – consideriamo Andrian innocente fino a prova contraria, valuteremo a fondo la questione, faremo anche delle indagini interne e attenderemo la pronuncia del magistrato. Vogliamo capire bene cos’è successo». Non è una bufera improvvisa, sul coordinatore della Fiom delle Rsu i riflettori erano accesi da tempo e non solo su di lui. Controlli, indagini, voci e indiscrezioni da parte degli stessi cantierini sul sindacalista e altri lavoratori. E dopo una serie di indagini di Fincantieri quelle voci hanno preso una piega drammatica. A fine luglio è arrivata una lettera di contestazione ad Andrian: trascorsi i fatidici giorni in attesa delle sue controdeduzioni (che Fincantieri ha ricevuto e ha giudicato insufficienti), il 6 di agosto è scattato il licenziamento. Andrian è la figura di maggior spicco, ma non è l’unico ad essere stato licenziato. Negli ultimi 18 mesi, conferma l’azienda, il solo cantiere di Monfalcone «si è trovato nelle condizioni di procedere alla risoluzione di 16 rapporti di lavoro per motivi disciplinari». La gran parte dei quali dovuta ad abusi di strumenti di legge quali malattia, infortunio e permessi ex legge 104. «Questi strumenti, prezioso valore e tutela per chi ne ha reale necessità ed esigenza – commenta Fincantieri –, vengono in tal modo frustrati e distorti a scapito dei lavoratori onesti e delle aziende, senza contare il danno economico che viene generato nei confronti di Inail e Inps». Lapidarie le dichiarazioni nei confronti di Andrian. «La risoluzione del rapporto di lavoro è stata provocata dal reiterato abuso dei permessi ex legge 104 e dei permessi sindacali esterni. Il dipendente, durante la fruizione dei permessi svolgeva attività che non avevano alcuna attinenza con le finalità di assistenza previste dalla legge, senza contare il danno economico nei confronti di Inail e Inps».
«L’azione di controllo attivata dall’azienda – ancora Fincantieri – è finalizzata, nel solco della linea messa in campo da tempo per richiamare il rispetto delle regole aziendali, contrattuali e di legge, alla repressione di quei comportamenti illeciti che, oltre a ledere il diritto aziendale di ottenere la regolare prestazione lavorativa, danneggiano l’immagine dell’azienda e di tutti i lavoratori onesti che, con senso di appartenenza e di responsabilità, onorano il proprio impegno lavorativo e contrattuale».
«È superfluo sottolineare – conclude con una nota di amarezza l’azienda – quanto la gravità dei comportamenti posti in essere dal signor Andrian sia ulteriormente amplificata dalla sua particolare condizione di rappresentante sindacale dei lavoratori, coordinatore della Rsu Fiom del principale cantiere navale italiano». Tante le voci che si sono rincorse sulla vicenda, tra le indiscrezioni quella che sarebbe stato colto in flagrante durante uno dei permessi 104, fuori regione, mentre era impegnato nell’acquisto di un’imbarcazione. Nei bagni dello stabilimento sono comparse anche scritte contro di lui. Quest’ultimo non ha voluto commentare, ha impugnato il licenziamento che sarà oggetto di valutazione della magistratura. –
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