Urania Carsica, si avvera il sogno di Margherita Hack

Sta per diventare realtà l'ultimo sogno di Margherita Hack.
Giovedì arriverà nella succursale di Basovizza dell'Osservatorio astronomico il nuovissimo telescopio che andrà a completare la cupola ristrutturata di Urania Carsica. E potrà così riprendere l'intensa attività di divulgazione di un centro che tra il 1998 e il 2010 contò oltre ventimila visitatori, un terzo dei quali da fuori regione e parecchie centinaia dall'estero.

Interrotta l'attività didattica e bloccate le osservazioni della volta celeste a causa di problemi tecnici e per le infiltrazioni di acqua piovana, Urania Carsica riprenderà a funzionare a regime entro febbraio con un nuovo nome ufficiale: Specola Margherita Hack.
«L'intera operazione ha avuto un costo di circa 250 mila euro, di cui 70-80 mila per il telescopio e il resto per lavori di manutenzione interna dell'edificio e modernizzazione della parte informatica ed elettronica», spiega il direttore dell'Osservatorio Stefano Borgani, che lo scorso dicembre ha visto rinnovato il proprio mandato per altri tre anni. «Come è noto, una larga parte di questa cifra proviene da una generosa benefattrice inglese, che avrà quale unica contropartita una targa a lei dedicata. Poi ci sono stati un importante contributo dell'Inaf, l'Istituto nazionale di astrofisica, e i contributi della Provincia e del Rotary Trieste Nord».
Continua Borgani: «Ma altrettanto importanti per il loro valore simbolico sono stati i piccoli versamenti da parte di tante persone, grazie alla raccolta di fondi avviata dalla coraggiosa iniziativa di Televita appoggiata dal Piccolo, alla partecipazione di artisti ed esponenti della cultura, al Concerto delle Stelle ospitato dal Teatro Verdi. Un esempio di sinergia tra la società civile e gli enti di ricerca a favore della cultura scientifica e della sua diffusione, soprattutto a beneficio dei più giovani».
Il telescopio in arrivo nei prossimi giorni è un riflettore con specchio principale di sessanta centimetri di diametro, ottimizzato nella meccanica e nel sistema ottico per offrire una visione diretta dei corpi celesti, non mediata da apparecchiature elettroniche. È controllato nel puntamento mediante computer e sarà affiancato da due telescopi a lente più piccoli per la visione a grande campo o per osservare con appositi filtri la superficie del Sole.
Lo strumento è stato costruito dalla ditta Marcon di San Donà di Piave, leader nel settore, che provvederà al trasporto e alla collocazione del telescopio all'interno della cupola di Basovizza.
Nella cupola è stato installato anche un potente proiettore ad alta definizione che utilizzerà quale schermo la superficie interna della cupola stessa, pari a 64 metri quadrati. Si tratta di un mezzo ideale per conferenze didattiche, per proiezioni di video e di eventi in diretta streaming, per offrire immagini in grande formato dei corpi celesti.
Al pianterreno della Specola Margherita Hack è stato inoltre rifatto l'allestimento della mostra storica che raccoglie strumenti, testi e informazioni su 250 anni di astronomia a Trieste, a partire dal 1750. Un grande schermo televisivo collegato in rete e al computer consentirà presentazioni e seminari.
Con febbraio, insomma, la cupola dell'Osservatorio triestino sul Carso tornerà a essere un centro di divulgazione e di osservazione della volta celeste, aperto in primavera e in autunno - una trentina di persone alla volta - a scuole, associazioni e privati. Il pagamento di un modesto biglietto consentirà di coprire le spese di gestione e del personale.
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