Uno sceicco conquista la Croazia pedalando
TRIESTE. È atterrato all’aeroporto di Zagabria con uno dei suoi aerei personali. Per l’arrivo in Croazia, proveniente da Montecarlo dove si è incontrato con il principe Alberto II, ha scelto un Boeing 747 (il Jumbo per intenderci) ed è sceso all’Hotel Expalnade, l’albergo dell’Orient Express, tutto stucchi e belle epoque. Certo non ha affittato una stanza, ma mezzo hotel e ha esposto fuori dalla sua suite la bandiera dell’Arabia Saudita. Lui è Alwaleed bin Talal bin Abdulaziz al-Saud, nipote del primo re dell’Arabia Saudita, capitale stimato in 20 miliardi di dollari, 29esimo uomo più ricco al mondo secondo Forbes.
È venuto nella capitale croata assieme ai 30 suoi più stretti collaboratori per conoscere evntuali opportunità di investimento. A Zagabria però non ha fatto uso di limousine, ma si è accontentato della più economica ed ecologica bicicletta. Così in questi giorni lo si vede girare per le strade della capitale attorniato da uno stormo di guardie del corpo in sella alla sua bici dotata di gps. Martedì, gioranta di festa nazionale in Croazia (si celebrava l’Operazione tempesta che decretò la vittoria sui serbi nella guerra patria del 1991-1995 e tutte le autorità erano a Knin) ha pedalato per il centro storico della capitale osservando le bellezze architettoniche del centro.
Il principe non ha in agenda nessun incontro ufficiale con le autorità croate e, molto probabilmente, quella di Zagabria è solo una tappa di un più vasto viaggio in altri Paesi della regione balcanica. Abdulaziz al-Saud ama viaggiare, ama le sfide del business e investire e il suo arrivo a Zagabria potrebbe essere un’ottima occasione per il Paese ex jugoslavo di attirare investimenti sauditi, soprattutto in questo momento in cui la crisi socio-economica sembra sopraffare la Croazia.
Quando era ragazzo fuggì da palazzo per due giorni e due notti. Dormì sui sedili posteriori delle automobili che non avevano lo sportello bloccato. La disciplina la imparò all’Accademia militare di Riad. Studò in America da cui tornò nel 1979 e con un prestito di 300mila dollari da parte della famiglia iniziò in proprio i suoi affari. Il padre, un ex ministro delle Finanze saudita, gli donò 30mila dollari e gli comprò casa.
Oggi vive in un palazzo con 420 stanze. Sua madre è libanese, la figlia del premier del Paese dei cedri. I genitori però divorziarono quando lui aveva sette anni. Il 59enne principe è anche un filantropo. Ha fatto donazioni in tutti i Paesi del mondo per complessivi 2,4 miliardi di dollari. Fece arrivare un assegno anche all’allora sindaco di New York Rudolph Giuliani doppo la strage delle Torri Gemelle.
(m. man.)
@ManzinMauro
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