Università alle urne il 30 maggio si vota per il nuovo rettore
Poco più di un mese e mezzo ancora per sciogliere ogni possibile dubbio e decidere. Entro il 30 aprile vanno depositate le candidature alle elezioni che sanciranno il nome del nuovo rettore dell’Università di Trieste: la scadenza è fissata infatti a trenta giorni prima dell’appuntamento elettorale, in calendario il 30 maggio prossimo. Se il successore di Francesco Peroni non uscirà già dall’esito del primo turno (serve la maggioranza assoluta degli aventi diritto al voto), allora a decidere sarà il ballottaggio del successivo 6 giugno. Le date ci sono. E nuova è la formula: in passato, infatti, le giornate di votazione a disposizione prima dell’uno contro uno finale erano tre. Una novità è peraltro anche l’obbligo stesso di deposito dei nomi dei partecipanti alla competizione elettorale: nelle scorse occasioni invece l’assenza di questo vincolo lasciava la strada aperta al materializzarsi di competitor sino all’ultimo secondo utile.
A indire le elezioni per il nuovo rettore sarà formalmente il decreto del decano di ateneo, il professor Giuliano Panza, docente di Geofisica della terra solida al Dipartimento di matematica e geoscienze. Sempre a lui spetterà poi la proclamazione del risultato. La nomina ufficiale, con atto che recepirà l’esito della consultazione, giungerà infine dal Miur.
Il primo nome
L’uscente Peroni, per raggiunto limite di mandati (due consecutivi, più un anno di prorogatio), non può riproporsi. Il primo candidato in lizza, già confermato, è Maurizio Fermeglia, ingegnere chimico, docente ordinario al Dipartimento di Ingegneria e Architettura dell’ateneo triestino, e direttore del Mose, il laboratorio di modellistica molecolare e di processo. Alternative ufficiali, al momento, non si sono ancora palesate.
L’alternativa “umanistica”
Si rincorrono da tempo, da mesi, le voci su un’eventuale candidatura dell’ex preside dell’ex (a sua volta) facoltà di Scienze della formazione, Giuseppe Battelli, ordinario di Storia contemporanea al Dipartimento di Studi umanistici. Il quale, sull’argomento, preferisce non sbilanciarsi: «È prematuro assumere una posizione in merito». Dichiarazione che non chiude, evidentemente, alcuna porta. Non sarà certamente della partita invece, e lo assicura proprio la diretta interessata, Maria Cristina Benussi, docente di Letteratura italiana contemporanea in seno al medesimo dipartimento dove insegna Battelli. Quest’ultimo potrebbe rappresentare dunque il candidato della componente “umanistica” dell’ateneo, pronto a sfidare uno o più pretendenti “scientifici”.
L’incognita
Ma la corsa al mandato di sei anni in rettorato potrebbe anche allargarsi all’ex preside di Psicologia (facoltà “pensionata” come le altre dodici dalla riforma che ha lanciato la struttura articolata invece in dipartimenti, a Trieste dieci) ed ex prorettore nell’“era Romeo” Walter Gerbino, professore di Psicologia generale al Dipartimento di Scienze della vita. Non sarà comunque lui a proporre direttamente una sua partecipazione alle prossime elezioni, ma alcuni rumors dicono che potrebbe pensarci qualora dovessero emergere da più parti inviti a prendere parte alla sfida. L’unica riflessione di Gerbino sul tema riguarda la necessità di un confronto: «Forse sarebbe il caso - osserva - di avviare un dibattito. Nonostante sia vicino il termine per la presentazione delle candidature, infatti, non ci sono state occasioni di discussione pubblica». Gerbino era stato sconfitto nel 2006 al ballottaggio da Peroni (poi confermato nel 2009): vi aveva partecipato dopo il ritiro di Domenico Romeo.
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