Un coordinatore virtuale ai Beni culturali del Fvg
TRIESTE. Secondo Roma, al Friuli Venezia Giulia può bastare un coordinatore dei Beni culturali part-time. Molto part-time. Una volta alla settimana fisicamente sul territorio, il resto si può fare online. Renata Codello, direttore del segretariato delle Soprintendenze del Veneto, si occupa da qualche giorno anche della nostra regione. Lo fa, al momento, solo via web. E per questioni molto concrete. Una in particolare: firmare i compensi ai dipendenti.
Si continua dunque con gli incarichi ad interim. Da marzo ad agosto era stata Anna Maria Affanni, già sostituta di Maria Giulia Picchione nel ruolo di Soprintendente dei Beni culturali Fvg, a guidare il segretariato, l’ufficio di coordinamento delle Soprintendenze con il quale la riforma Franceschini ha sostituito la Direzione regionale. Ma da inizio autunno, con il rientro di Affanni a Roma (rimpiazzata come Soprintendente da Corrado Azzollini), si è prodotto il vuoto al coordinamento. Un vuoto cui si è dovuto ora rimediare per pagare il personale, gestire il Fua, un fondo legato alla produttività, e saldare gli straordinari per le aperture serali dei musei.
Insomma, serviva qualcuno che firmasse i bonifici per la struttura (300 addetti, di cui 18 all’interno del segretariato). E si è deciso che Codello, da fine settembre nominata al vertice del segretariato regionale del Veneto dopo sette mesi di lavoro a Roma (seguito all’impegno da Soprintendente alle Belle Arti e al Paesaggio di Venezia), potesse risolvere la pratica senza troppi costi per il ministero (ieri mattina, in effetti, i premi economici sono stati erogati).
I costi, appunto. Roma non ha intenzione di sforare i conti per il territorio. È il principale motivo per cui è saltato l’incarico, che sembrava cosa fatta, per un altro architetto veneto, Anna Chiarelli, attualmente al lavoro nella segreteria del sottosegretario di Stato Ilaria Borletti Buitoni. Il ministero, avvalendosi del cosiddetto comma 6 del codice dei Beni culturali e del Paesaggio, ha recentemente coperto le sedi vacanti della Puglia e della Calabria, dimenticandosi del Friuli Venezia Giulia. Più che sufficiente un’indicazione a scavalco: Codello si occuperà in primis del Veneto e, nei ritagli di tempo, del Fvg. Fino a quando? Chissà.
Nelle cronache degli scorsi mesi emerge che il nuovo coordinatore non ha riscosso il benvenuto del sindacato di categoria del Veneto, critico per il rapido rientro da Roma. Né sono mancate polemiche su alcune posizioni (o non posizioni) dell’architetto. Sul “cubo” di Santa Chiara, per esempio, la nuova ala dell’omonimo albergo costruita in prossimità del ponte di Calatrava, cui il Soprintendente ha dato la sua approvazione. Così come sulla ristrutturazione del Fontego dei Tedeschi, il palazzo affacciato sul Canal Grande acquistato dal gruppo Benetton. Discussa anche la sua linea sulle grandi navi. «Che cosa ne penso? Che sono delle grandi navi», rispose due anni fa Codello al Tg1. (m.b.)
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