«Tute antivirus tarate sui corpi maschili. Il gap può inficiare persino gli studi»
TRIESTE Le donne scienziate nel mondo sono in percentuale ancora una minoranza. A livello globale la media è del 30%, ma ci sono paesi, come alcune nazioni dell’Africa, in cui si scende al 7%. L’Organization for Women in Science for the Developing World (Owsd), con sede all’Ictp di Trieste, si occupa di creare le condizioni perché questi numeri, così bassi nei paesi in via di sviluppo, crescano. Tonya Blowers, inglese d’origine e triestina d’adozione, lavora come coordinatrice in questa organizzazione internazionale.
Di cosa si occupa l’organizzazione per cui lavora?
L’Owsd punta a aumentare il numero di donne che fanno ricerca scientifica avanzata nei paesi in via di sviluppo. Per ottenere questo risultato abbiamo un programma di borse di dottorato per le donne dei paesi meno sviluppati, che consente loro di recarsi a studiare in un istituto a loro scelta di un altro paese in via di sviluppo. Dal 2017 abbiamo poi un programma, “Early career fellowship”, pensato per consentire alle donne che hanno già conseguito un dottorato all’estero di tornare a fare ricerca e a insegnare nei loro paesi d’origine.
Cosa si riesce a ottenere con questi programmi?
Si riescono a rimuovere una serie di grossi ostacoli per le donne scienziate. Nei paesi più poveri spesso non ci sono le infrastrutture adatte per fare scienza ad alto livello: offrendo alle scienziate più in gamba la possibilità del dottorato all’estero si bypassa questo problema. E poiché dopo il dottorato sono molte le donne che vorrebbero tornare nel proprio paese, grazie all’Early career fellowship consentiamo loro di farlo e di restituire così, tramite i loro studi e l’insegnamento, quanto appreso all’estero.
Perché è importante coinvolgere le donne nella scienza?
Le donne non solo contribuiscono allo sviluppo scientifico globale, ma è fondamentale vengano prese come punti di riferimento anche nel fare determinate ricerche. Succede ancora troppo spesso che gli studi scientifici prendano a riferimento gli uomini, con risultati discutibili: dalle tute ideate per proteggere da Covid-19, tarate su corpi maschili, ai sintomi dell’infarto, donne e uomini sono diversi e come tali andrebbero trattati.
Perché l’Owsd ha sede a Trieste?
È nata da un’intuizione di Abdus Salam, che nel 1987 organizzò un convegno all’Ictp di Trieste invitando solo donne scienziato da paesi in via di sviluppo. Grazie a Ictp, a Twas (The world academy of sciences for the developing world) e agli altri enti di ricerca a Trieste è nata una rete di scienziati che arrivano dai paesi in via di sviluppo e sono stati creati programmi per favorirli nell’accesso a infrastrutture e know how di alto livello. —
Riproduzione riservata © Il Piccolo