Trieste: sfida tra sindaci all’Olimpiade delle Clanfe
Questa volta Roberto Cosolini avrà uno sfidante: non politico ma sportivo. Con una nota ironica, poichè l’arena della competizione dal nome altisonante ma che vive all’insegna del buonumore, sarà il Bagno Ausonia e l’occasione le Olimpiadi delle clanfe.
All’appuntamento con i tuffi “fai da tè”, senza alcun rispetto per i canoni stilistici ma con l’unico obiettivo del divertimento, infatti, parteciperà il prossimo 26 luglio anche il sindaco di Rovigno Giovanni Sponza. «Anche nella cittadina istriana - spiega il “patron” della manifestazione e presidente di “Spiz” Mauro Vascotto - c’è la tradizione di tuffarsi “per schizar acqua” e con il gruppo di rovignesi arriverà anche il loro primo cittadino».
Il sindaco di Trieste aveva già due volte annunciato dalle pagine dl “Piccolo” la sua partecipazione, ribadita ai microfoni di un’emittente locale: ecco così la sfida internazionale, naturalmente ironica e amichevole. «Domani o al massimo mercoledì - continua Vascotto - apriremo le iscrizioni, in tempo prima della chisura delel scuole, coì da facilitare il passaparola. Il 70% dei concorrenti, infatti, è di solito composto da giovani under 16. Anche se le Olimop8aidi delle clanfe è una manifestazione inter generazionale. L’anno scorso, il partecipante più giovane aveva quattro ani e il più anziano 75. Molto spesso a bordo piscina si possono incontrare team famigliari composti da madre e figlio, nonno e nipote e così via». E quella della socializzazione è una delle finalità dell’Associazione di promozione sociale Spiz, nata nel 2009 e che nel 2014 abbina per il terzo anno ai tuffi “per schizar acqua” la corsa in bicicletta e a piedi su per scala Santa. «Noi di Spiz - racconta il suo presidente -, che in molti casi proveniamo dall’ambiente sportivo, vogliamo utilizzare gli spunti offerti appunto dalle discipline sportive per promuovere il volontariato, abbinando questi due aspetti della vita sociale». Un obiettivo che con le clanfe sembra proprio centrato: sano divertimento e anziani e giovani che dividono, anno dopo anno, sia la piscina che il contorno “ludico” organizzato dal Bagno Ausonia. «È un’iniziativa all’insegna del divertimento - conclude Vascotto - ma abbiamo voluto darle, nel corso degli anni, una parvenza di agonismo “ufficiale”. Da qui alcune regole, come il coefficiente attribuito ai vari tipi di tuffi e altro. L’ambito è cittadino, come la quasi totalità di chi gareggia, ma ci sono partecipanti che arrivano da lontano, che per qualche motivo fortuito sono entrati in contatto con questa nostra tradizione: da Roma o da Milano. Quindi ci diamo un’aria seria... poi arriva l’anziano che si esibisce dal trampolino vestito da suora e tutto finisce all’insegna della goliardia». La scorsa edizione ha registrato la partecipazione di 250 iscritti e questa estate tutto fa presagire che si farà il bis. Sull’origine del termine clanfa non ci sono certezze: a Rovigno tali tuffi vengono chiamati rococò, a Venezia sc’iompe e vengono praticati anche nel Salento, a Livorno ma anche negli Stati Uniti, dove sono chiamati Splash Diving. «È evidente - termina Vascotto - che una costa dalla morfologia rocciosa e scoscesa ispira le clanfe».
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