Trieste, Savino tira dritto: «I veri sessisti nel Pd»

La forzista, dopo la battutaccia su Serracchiani, non ritratta: «Ho usato parole forti per denunciare un’assenza politica»

TRIESTE. «Ho detto parole forti per denunciare la totale mancanza di attenzione della giunta Serracchiani sui problemi delle donne con figli, ma i veri sessisti sono nel Partito democratico. Renzi ha creato un Dipartimento Mamme nel Pd: c’è qualcuno ben più cavernicolo di me». Dopo aver sollevato un dibattito a livello nazionale, la deputata di Forza Italia, Sandra Savino, non ritratta la frase rivolta a Debora Serracchiani, giudicata incapace di un impegno a favore della natalità perché, ha detto l’azzurra, «una donna senza figli difficilmente può capire quali sono le necessità delle famiglie».

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Nessuna marcia indietro?

Premessa. Fare figli è una scelta e non un obbligo: non stiamo parlando di questo. Ho voluto evidenziare che il Pd non sa come si fa a conciliare lavoro e vita da madre, in termini logistici e di spesa. Solo l’asilo nido costa almeno 600 euro al mese, più il resto. I figli li fai e te li devi guardare, ma servono servizi.

È quello che ha detto Serracchiani nella sua intervista…

Facile sotto elezioni. Facile anche mettere nell’ultima finanziaria della legislatura un incentivo per l’assunzione delle mamme. Cos’ha fatto in cinque anni per alleviare la condizione di chi fa salti da canguro per crescere figli e lavorare, dovendo magari assistere genitori anziani?

Avrebbe detto le stesse cose a Toti e Zaia, presidenti di Regione senza figli?

Certo, ma da una donna mi aspetto di più. C’è una nostra proposta di legge di supporto alla maternità che giace ignorata in Consiglio regionale.

C’è dell’antipatia personale?

Nel 2013 la presidente del Fvg mi ha sfottuto a un incontro con i parlamentari della regione, perché non sono laureata. Senza conoscere le difficoltà che mi hanno impedito anche solo di pensare di iscrivermi all’università.

Cosa può dare una donna in politica?

Gestione del potere come servizio. Le donne amministrano in modo pragmatico. Hanno poi comprensione e accoglienza.

La maternità è un prerequisito per l’azione politica?

Non dico questo. Ma noto che Serracchiani ha riformato sanità ed enti locali, ma non ha provato a intervenire sulla maternità. Non credo di averla umiliata dicendo che non conosce lo sforzo di una donna che si sveglia, gestisce i figli e corre a lavorare.

Non crede di aver offeso le donne che vogliono un figlio ma non ci riescono?

Non era mia intenzione. Mi sono solo domandata se una donna senza figli riesce a mettersi nei panni di una donna che i figli li ha.

Una donna senza figli è difettosa?

Macché. È il Pd, col Dipartimento Mamme, che ci trasforma in fattrici. Nemmeno la Dc...

Che ne pensa della scelta di Serracchiani di parlare pubblicamente di separazione e desiderio di maternità?

Trovo inopportuno mescolare pubblico e privato.

Attaccandola lei ha fatto lo stesso.

Le questioni personali non sono riservate solo quando fa comodo. Ci ricordiamo tutti le foto del suo matrimonio alla vigilia della campagna elettorale, poi il pianto per la separazione e le immagini col nuovo compagno. Di me non si sa quasi niente.

Donne contro donne, ha scritto Serracchiani.

Politica contro politica. L’interpretazione corretta del mio pensiero è che da una donna mi sarei aspettata provvedimenti per gestire la vita delle mamme in modo più semplice.

Le sue parole non rischiano di sottrarle il consenso delle donne di centrodestra?

Non vedo perché: chiedo solo servizi gratuiti per le madri che hanno meno possibilità.

In questi giorni è intervenuta su agricoltura e sanità. Ha mai arato un campo o diretto un ospedale?

Al convegno sull’agricoltura ho detto di voler ascoltare gli esperti. Sulla sanità ho solo evidenziato l’occupazione che il Pd fa di tutti i posti possibili.

Questa storia le sta dando visibilità. Si candiderà alla guida del centrodestra in Fvg?

No. Porto avanti le mie idee all’interno del movimento.

 

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