«Trieste rifiuta i monomarca? Li prendiamo a Capodistria»

Il sindaco Boris Popovic pronto ad accogliere a braccia aperte i grandi marchi. «Portano lavoro per i giovani e indotto. Come a Villesse»
Laura Tonero

«Se il Tar dovesse accogliere il ricorso della vostra Confcommercio, i monomarca li prendiamo noi. Li accolgo a braccia aperte. Da noi queste realtà commerciali sono benvenute». A parlare è Boris Popovic, l’esuberante sindaco di Capodistria. Allibito dalla bagarre scatenatasi nella nostra città di fronte la decisione del Comune di autorizzare lo sbarco a Trieste di grandi realtà monomarca. «I triestini vengono già da noi a fare acquisti, - osserva - e se il Comune non riuscirà a farli aprire sul vostro territorio per noi non ci sono problemi. Li facciamo aprire qui, abbiamo bisogno di far lavorare i nostri giovani e le imprese che si muovono attorno a questi grandi magazzini. Senza contare la quantità di gente che fanno arrivare a Capodistria».

«Trieste - suggerisce - dovrebbe prendere spunto da Udine e dal bel lavoro fatto dai friulani. Il loro centro cittadino è pieno di bellissimi negozi di alto livello che offrono servizi di qualità e seguono il cliente come i grandi magazzini non potranno mai fare. Poi, in periferia, hanno concentrato i monomarca o i centri commerciali per le famiglie e il commercio di qualità medio bassa». Questa, secondo Popovic, è la ricetta che funziona, che offre all' acquirente un'ampia scelta e che non penalizza nessuno. Il centro con punti vendita di alto livello e dove regna la tranquillità, il servizio ricercato e la cura del cliente da una parte; dall' altra i monomarca dove si punta solo al risparmio. «Senza tenere conto che se si riesce a dare lavoro a centinaia di ragazzi e di persone ancora in età lavorativa - spiega - si creano i presupposti per dare a questa gente la possibilità di spendere, di andare a cena fuori, di vivere la città e di avere potere d'acquisto». Fare le barricate per difendere i piccoli negozi, secondo il ragionamento del sindaco di Capodistria, blocca l' economia «e, con l' andare del tempo, aggiunge, verrebbero a rimetterci anche loro perché se non crei posti di lavoro anche da loro nessuno andrà più a fare acquisti». Popovic viene spesso a Trieste. «Il vostro centro storico? Bellissimo ma non può restare vivo se non si dà linfa all' economia. Senza lavoro, soldi, stipendio, la gente non spende nelle gelaterie, non acquista casa, non usufruisce di servizi». Capodistria ha già riservato un'ampia area ai gradi punti commerciali, nella zona dove è sorto Tus Planet (che ha permesso 500 assunzioni), accanto allo stadio. «E presto ne realizzeremo una seconda, un' altra area destinata ai monomarca e dove, se Confcommercio Trieste dovesse farcela ad allontanare i monomarca, noi potremmo accoglierli». Il sindaco di Capodistria precisa che non intende fare guerra a Trieste e nessuno sgambetto a Cosolini. «Se quelle aziende arrivano da voi non ci sono problemi, - dichiara - ma in caso contrario li contatteremo per dare la nostra disponibilità. I monomarca e i centri commerciali attraggono un mucchio di persone, - spiega - sta poi alla città, a chi la amministra e ai commercianti riuscite a farli arrivare fino in centro. Un' opportunità che senza i monomarca non ci sarebbe». E fa l' esempio di Palmanova e Villese. «Quanti hanno scoperto queste cittadine grazie alle grandi realtà commerciali? I monomarca devono essere letti come una possibilità e non come un rischio e un problema».

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