Trieste Porto vecchio, strade, scienza e cultura per la “città nella città”

Dal polo museale alle bonifiche già ipotecati i 50 milioni stanziati da Roma Lavori al via tra un anno. Cosolini: «Siamo il simbolo su cui l’Italia scommette»
Lasorte Trieste 04/06/13 - Faro della Vittoria
Lasorte Trieste 04/06/13 - Faro della Vittoria

TRIESTE. «Con i 50 milioni stanziati dal Cipe il Porto vecchio di Trieste diventa un’operazione del sistema Paese su cui il Governo nazionale scommette forte tanto da farne il simbolo con cui l’Italia si presenta sul mercato internazionale degli investimenti». Va ai ministri Dario Franceschini in primis e poi Graziano Del Rio e Maria Elena Boschi, tutti e tre venuti di persona a verificare la situazione, oltre che al sottosegretario Luca Lotti la riconoscenza che il sindaco Roberto Cosolini ha espresso ieri nel corso di una conferenza stampa nel Salotto azzurro del municipio per il maxicontributo statale a quello che è stato definito «il più grande spazio di rigenerazione urbana in Europa». Una città nella città. «Ci saremmo aspettati molto di meno e un po’ più tardi - ha aggiunto il commissario dell’Autorità portuale Zeno D’Agostino che lo affiancava - e invece abbiamo avuto la dimostrazione che Trieste è nel cuore del governo».

Il documento presentato di recente agli uffici della Presidenza del Consiglio dopo che il 10 febbraio un primo dossier era già stato consegnato a Lotti stima per i primi interventi infrastrutturali funzionali a quelli successivi (comprensivi però anche di specifiche ristrutturazioni) un fabbisogno complessivo di 53.700.000 euro. La somma è arrivata quasi per intero, reperita a tempo di record e deliberata nella giornata di domenica primo maggio. Questo il dettaglio dei primi lavori che verranno eseguiti presumibilmente con apertura dei primi cantieri prima della fine del 2017.

Porto Vecchio, arrivano 50 milioni dal Cipe
Una veduta delle Rive, in primo piano Porto Vecchio

Si partirà dalle bonifiche e in particolare dal torrente Chiave che sbocca in mare nel tratto in concessione a Greensisam. Verrà fatta la pulizia del tratto finale del torrente e dei detriti (6.500.000 euro di spesa) e del cono di deiezioni a mare con smaltimento dei detriti (altri 5 milioni di euro la spesa). Dovrà anche essere risolta la problematica relativa ai miasmi. Sul Rio Martesin, gli interventi del costo di 4 milioni di euro tenderanno a risolvere le problematiche connesse all’immissione diretta delle portate di piena del torrente internamente al bacino, riducendo al minimo la velocità di scarico del torrente unitamente alla riduzione dell’apporto di sedimenti alla foce. I primi interventi sulle infrastrutture riguarderanno le reti elettrica, fognaria, idrica e del gas. Con un milione di euro verrà effettuato il potenziamento dei sottoservizi a rete nelle aree esterne funzionali alle infrastrutturazioni di tutto il Porto vecchio, mentre con 9.500.000 euro verranno realizzate le nuove reti di sottoservizi nell’area Greensisam. Per quanto riguarda invece le infrastruture viarie si interverrà per la sistemazione e la messa in sicurezza di una viabilità provvisoria che colleghi il Polo museale (Centrale idrodinamica, Sottostazione elettrica, Magazzino 26) nella direzione dalla città verso il Polo e da viale Miramare verso il Polo. In particolare, con una spesa di 2.200.000 euro saranno create la viabilità di collegamento, un collegamento ciclabile, un percorso pedonale, una rotatoria di regolazione dei flussi su viale Miramare oltre alla realizzazione della rete di illuminazione pubblica.

Grazie allo stanziamento statale però potranno essere realizzati anche alcuni dei primi insediamenti. Si partirà dalla creazione del nuovo Museo del mare, che ieri il sindaco ha definito «uno dei più importanti d’Europa», che in virtù della raccolta di patrimoni pubblici e privati e ipotizzando un impiego museale tradizionale integrato da worshop e attività estensive potrebbe occupare 14mila metri quadrati del Magazzino 26, il più grande del Porto vecchio e il secondo per ampiezza in Europa che si estende su cinque piani per complessivi 35mila metri quadrati e che è stato parzialmente ristrutturato negli interni e completamente negli esterni. I costi per l’adeguamento architettonico e per l’allestimento sono stati stimati in 8 milioni. Ventimila metri quadrati dello stesso magazzino dovrebbero invece essere occupati dalla nuova sede dell’Icgeb, l’Istituto di ingegneria genetica e biotecnologia, uno dei più prestigiosi istituti scientifici operanti a Trieste che, come riferiamo qui a fianco, potrebbe portare a 300 il numero dei suoi ricercatori. In questo caso la spesa dovrebbe arrivare a 12 milioni.

Infine, come riferiamo nel dettaglio in un altro pezzo, 5 milioni e mezzo di euro dovrebbero essere impiegati nel restauro con la collocazione anche di un ascensore e di una piattaforma panoramica della grande gru galleggiante Ursus destinata a diventare non soltanto un richiamo del Museo del mare, ma anche un vero e proprio simbolo della città di Trieste, com’è accaduto - ha azzardato qualcuno - per Parigi con la Torre Eiffel.

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